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TAURIANOVA (RC), VENERDì 20 SETTEMBRE 2024

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Il 2 giugno Festa della Repubblica, verrà consegnata la medaglia d’onore a due eroi di Taurianova Il Generale di Divisione Salvatore d’Agostino ed il Carabiniere Giuseppe Gallo insigniti della medaglia d’onore concessa ai militari italiani deportati ed internati nei lager nazisti

Il 2 giugno Festa della Repubblica, verrà consegnata la medaglia d’onore a due eroi di Taurianova Il Generale di Divisione Salvatore d’Agostino ed il Carabiniere Giuseppe Gallo insigniti della medaglia d’onore concessa ai militari italiani deportati ed internati nei lager nazisti

Nella splendida cornice del lungomare Falcomatà di Reggio Calabria, in seno alle manifestazioni per la celebrazione dei festeggiamenti della Festa della Repubblica, alla presenza di S.E. il Prefetto di Reggio Calabria Clara Vaccaro e delle Autorità civili e militari, verrà consegnata la medaglia d’onore ai militari italiani deportati ed internati nei lager nazisti ai quali è stato negato lo status di prigionieri di guerra.
Le onorificenze, concesse su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e con decreto a firma del Presidente della Repubblica in data 28 novembre 2023, verranno consegnate ai nipoti degli eroi deportati. A ritirare la medaglia per il Generale Salvatore d’Agostino il Maresciallo Ordinario della Guardia di Finanza Salvatore d’Agostino, e per il Carabiniere Giuseppe Gallo il Signor Giuseppe Gallo.
Salvatore d’Agostino nacque a Palmi il 27 febbraio 1892. Settimo di dieci fratelli, dei quali è doveroso menzionare Gracco, magistrato, noto per aver presieduto il processo di Portella delle Ginestre, e Giuseppe, primo sindaco di Taurianova, si arruolò volontario nel Regio Esercito all’età di 18 anni. Inviato in Libia, prestò giuramento di fedeltà al Re il 2 giugno 1912 a Tobruk, mentre ancora infuriava la guerra italo-turca. Il 24 maggio 1915 era in forza al 141o Reggimento di Fanteria col grado di sottotenente di complemento; il 15 luglio dello stesso anno venne nominato tenente. Il 26 luglio 1916, durante i terribili combattimenti di Monte San Michele, venne ferito alla mano sinistra da una pallottola austriaca. Rientrato in servizio il 4 settembre 1916, venne assegnato al Presidio Militare di Cormons. Al termine del conflitto venne insignito della croce al merito di guerra, della croce di guerra al valor militare e della medaglia di bronzo al valor militare. Monarchico e crociano di formazione, non aderì mai al fascismo. Durante il periodo fra le due guerre ricoprì svariati incarichi, venendo promosso capitano nei primi anni ’20, maggiore nel 1927 e tenente colonnello nel 1934. Il 7 novembre 1936 venne trasferito in Africa Orientale, ove assunse il comando del 3° Battaglione Arabo-Somalo, incarico che ricoprì fino al suo rientro in Italia nel 1938. Durante questo periodo compì, alla testa del suo reparto, diverse spedizioni esplorative nelle regioni più interne dell’Etiopia, che ancora sfuggivano al controllo dell’autorità italiana. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, colonnello, venne inviato in Albania, dove rimase fino al 1943. Il 3 agosto, un mese prima della firma dell’armistizio da parte dell’Italia, venne nominato generale di brigata e gli venne affidato il comando della fanteria della 53a divisione “Arezzo”, di stanza a Valona. Dopo l’8 di settembre, persi i contatti con la madrepatria, la divisione iniziò a sfaldarsi. Il 12 settembre, nonostante gli ultimi disperati tentativi di organizzare una difesa assieme alle residue forze ancora in grado di combattere, venne fatto prigioniero da un reparto motorizzato tedesco, e trasferito, assieme a pochi altri ufficiali, dopo una lunga ed estenuante marcia forzata durata più di un mese, nel piccolo campo di prigionia tedesco di Schkokken, l’odierna Skoki polacca. Durante tutto il periodo della prigionia, il Generale d’Agostino tenne nascosta, nella fodera della sua oramai lacera giubba, la Bandiera della Divisione, che venne fatta a pezzi e divisa tra gli ufficiali superstiti onde evitare cadesse in mani nemiche. Alla vigilia della formazione della Repubblica Sociale Italiana rifiutò l’offerta tedesca di aderivi, preferendo rimanere prigioniero in Polonia, sostenendo che “un uomo presta giuramento una sola volta nella vita” e che lui aveva già giurato fedeltà al Re, e non intendeva venir meno alla parola data. Nel gennaio del 1945, per sfuggire all’oramai inarrestabile avanzata sovietica, il campo di Schkokken venne evacuato, e i prigionieri trasferiti nel villaggio di Wugarten dopo una terribile marcia forzata lunga 122 chilometri di strada innevata, durata otto giorni. Fu lì che vennero liberati dalle truppe sovietiche in avanzata: al loro ingresso nel villaggio, i sovietici trovarono 30 ufficiali italiani e un centinaio di soldati alleati fatti prigionieri durante l’offensiva delle Ardenne. Il Generale d’Agostino rientrò in Italia solo il 5 ottobre 1945, macilento, vestito di stracci e con una lercia palandrana sovietica sulle spalle. Poco dopo il suo ritorno a casa, appuntò la cronologia dei suoi spostamenti da prigioniero: segnò le tappe della marcia forzata verso Schkokken come “1a via crucis”, e quelle verso Wugarten e poi verso l’Italia come “2a via crucis”. Il Generale Salvatore d’Agostino, oramai stanco e col peso di tre guerre sulle spalle, terminò la sua carriera militare il 2 giugno 1947, venendo nominato generale di divisione della riserva. Morì a Taurianova il 9 luglio 1972.
Giuseppe Gallo nacque il 12 luglio 1913 a San Martino di Jatrinoli, l’odierno San Martino di Taurianova. Fu chiamato alle armi il 1° settembre 1939, allo scoppio della seconda guerra mondiale, e assegnato al 20o Reggimento Fanteria “Brescia”, di stanza in Libia. Il 31 maggio 1942 si arruolò volontario nell’Arma dei Carabinieri Reali, venendo assegnato alla Legione di Palermo quale carabiniere reale ausiliario a piedi.
Il 10 ottobre 1942 venne inviato a Gorizia, dove lo colse l’armistizio dell’8 settembre 1943. Rimasto fedele al Re come la maggioranza dei Carabinieri Reali, venne fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre e trasferito, dopo una lunga marcia, nello Stammlager III D di Berlino-Lichterfelde, che già ospitava migliaia di soldati alleati. Il Carabiniere Giuseppe Gallo venne liberato dalle truppe sovietiche nel 1945, e fece ritorno in patria il 30 giugno dello stesso anno, venendo posto in congedo illimitato. Morì nel suo paese natale il 9 marzo 2007, all’età di 94 anni.