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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 16 DICEMBRE 2024

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Festeggiato a Rizziconi don Benedetto Ciardullo

| Il 01, Lug 2013

In occasione dei suoi cinquanta anni di sacerdozio

di BRUNO MORGANTE

Festeggiato a Rizziconi don Benedetto Ciardullo

In occasione dei suoi cinquanta anni di sacerdozio

 

di Bruno Morgante

 

Sabato sera quasi tutta Rizziconi era in piazza.
C’erano donne con le carrozzine, ragazze e ragazzi che camminavano a gruppi e si scambiavano messaggini con i telefonini, politici e amministratori, anche questi a gruppi, donne e uomini seduti nelle file di sedie posizionate nella piazza davanti al palco allestito per la festa e al telone per la proiezione di filmati.
In un angolo decine di persone si ammassavano davanti a banconi per consumare un panino con salsiccia accompagnato da una birra per gli adulti e un’aranciata o coca cola per i più piccoli.
C’era un’aria di festa che portava tutti a salutarsi, a scambiare qualche parola, eppure il tempo non era clemente, anzi un poco freddino.
In concomitanza c’era un concerto di Cavallaro nel piazzale del Porto degli Ulivi a Cannavà, eppure tutta Rizziconi, compreso i cittadini di Cannavà, erano in piazza a Rizziconi.
Erano lì a festeggiare Don Benedetto Ciardullo che compiva 50 anni di sacerdozio, di cui 39 passati a Rizziconi come parroco della parrocchia San Teodoro e per alcuni periodi anche parroco di Drosi, Spina e Cannavà.
Prima di arrivare a Rizziconi era stato per un anno responsabile della formazione presso il seminario nella sede di Mileto, per sette anni parroco a Filandari, nella provincia di Vibo Valentia, per tre anni vice parroco a Cittanova.
Al suo arrivo in piazza è stato accolto da un lungo e affettuoso applauso.
Sullo schermo veniva proiettata un’intervista, realizzata nel pomeriggio presso la Casa di Nazareth da Teodoro Inzitari, che ha fatto il conduttore della serata.
Nell’intervista insieme al parroco c’erano l’amministratore comunale Alessandro Giovinazzo, l’avv. Nando Iacopino, presidente della Casa di Nazareth e il geom. Totò Rotolo esponente del catecumenato, molto presente e radicato a Rizziconi e di cui Don Benedetto è stato promotore e animatore instancabile.
La Casa di Nazareth, insieme alla ristrutturazione della Chiesa di S. Antonio, alla costruzione delle Chiese di Spina, Manduca e Russo, è la parte più visibile dell’attività di Don Benedetto per creare centri di culto e momenti di incontro per gli adulti e per i giovani.
E’ la struttura più adatta nella Piana per grandi manifestazioni al chiuso, siano essi di carattere religioso, culturale, celebrativo, politico, associativo.
Intorno si sviluppa un centro polisportivo a disposizione dei giovani.
Tutto il complesso è stato tenacemente voluto da Don Benedetto, che ha chiesto aiuto ai fedeli, al Comune, alla Regione, alla Chiesa, proprietaria del terreno e che ha investito nella struttura fondi derivanti dall’otto per mille.
E’ la forma più visibile del suo impegno nel paese, perché la parte più sostanziosa è meno visibile, in quanto condotta con quel “pudore che accetto il don ti fa”, come diceva il Manzoni, ed è rappresentata dal suo impegno quotidiano verso tutti quelli che hanno bisogno, coordinando la beneficienza, aggiungendo spesso risorse di tasca propria, quando la beneficienza non era sufficiente o quando ha aiutato molti senza che nessuno ne venisse a conoscenza.
La sua azione è stata sempre condotta con bonomia, con il sorriso aperto accompagnato da battute per sdrammatizzare le situazioni e per creare un clima di fiducia.
Uomo amante della compagnia, umile e aperto al dialogo con chiunque, quasi disarmante nel suo candore, anche se di grande spessore culturale e teologico.
Come ha detto Don Peppino Acquaro, presente alla cerimonia, nuovo vicario del Vescovo e anche lui parroco a Rizziconi, prima di Don Benedetto, ci troviamo davanti a un uomo mite, portatore di pace, incapace di rancore, grande organizzatore.
Don Benedetto ha molto apprezzato anche la presenza del sindaco di Cittanova, suo paese natale, dottore Cannatà, con il vicesindaco dottore Sicari.
Ha portato il saluto a nome dei cittadini di Rizziconi il sindaco dott. Di Giorgio.
Mentre il popolo consumava il panino e la bibita, e a seguire frutta e dolci, il tutto offerto da Don Benedetto (per avere l’idea della partecipazione basta considerare che sono stati consumati quasi mille panini con salsiccia, oltre a bibite, frutta e dolci. n.d.r.), sullo schermo scorrevano le fotografie che raccontavano la sua vita.
Sul palco intanto si esibivano giovani rizziconesi in pezzi di musica classica per chitarra e violino, come gli “Argirò ensemble”, in balli e canti come i giovani della GIFRA o dell’Azione Cattolica, in un atmosfera gioiosa e leggera.
Dopo la mezzanotte c’è stato il taglio della torta, distribuita poi al pubblico, con le cinquanta candeline e, come in tutte le feste popolari che si rispettano, ci sono stati anche piccoli fuochi di artificio e un grande e affettuoso applauso finale, quasi a simboleggiare l’abbraccio di Rizziconi a Don Benedetto e il consenso popolare per la cittadinanza onoraria che il Consiglio Comunale gli ha concesso.