Festival dei Tramonti di Palmi: successo per la prima edizione Tra cultura e riflessione sociale La kermesse dell’Associazione Prometeus. Tra gli ospiti Brunori, Voltarelli e il magistrato Gratteri
Una splendida avventura, una scommessa vinta, quella della prima edizione del Festival dei Tramonti di Palmi, organizzato dall’Associazione Prometeus con il patrocinio del Comune di Palmi. Dal 9 al 14 agosto, nell’elegante cornice della Villa Mazzini e in Piazza Primo Maggio si è svolta la manifestazione voluta dalla vivace organizzazione di volontariato che da anni opera per promuovere il senso del bello e del bene.
L’idea ha preso forma, grazie alla volontà del presidente Saverio Petitto e dei direttori artistici Arcangelo Badolati e Fabio Vincenzi, per valorizzare un patrimonio meraviglioso come il paesaggio al tramonto della Costa Viola; una visione unica che si può godere da quel “balcone” naturale che è proprio la Città di Palmi.
Una kermesse estremamente ricca di presenze e iniziative diverse, che ha visto la partecipazione di importanti ospiti del mondo della cultura, dello spettacolo e della società civile e dove non sono mancati gli spunti di riflessione e di approfondimento. Due grandi scrittori, Gioacchino Criaco e Mimmo Gangemi, hanno discusso dei loro romanzi, “L’ultimo drago d’Aspromonte” e “Il popolo di mezzo”, in una conversazione che ha abbracciato la letteratura, la storia e la società calabrese; inevitabilmente, in un tempo in cui la nostra regione sta vivendo uno dei momenti più drammatici degli ultimi anni, con i terribili incendi che hanno devastato il suo patrimonio boschivo e fatto diverse vittime, la voce dei due scrittori aspromontani si è levata forte da questa terra. Così come particolarmente incisivi sono stati gli interventi, nelle varie serate, del magistrato Nicola Gratteri, che ha discusso di legalità in Calabria e in Italia, e di Santo Gioffrè, ex commissario dell’Asp reggina, del giornalista Carlo Macrì, insieme allo stesso Badolati e al docente Unical Giancarlo Costabile in un focus sulla sanità in Calabria e sull’emergenza Covid, moderato dalla giornalista Federica Legato.
Non sono mancati i momenti di intenso spettacolo, più leggeri ma sempre sul filo di una riflessione che ha toccato vari temi. La serata di apertura ha visto la presenza del cantautore Dario Brunori, mattatore divertente e “cantante filosofo”, calabrese doc e voce poetica intensa che ha conquistato il pubblico nazionale; e poi l’umorismo geniale di Peppe Voltarelli, protagonista di una serata a tutto tondo con i docenti universitari Giap Parini e Riccardo Barberi; infine il momento dedicato al cinema con Ivan Orrico, direttore del Sila Film Festival con cui il Festival dei Tramonti è gemellato, e con gli attori Ada Roncone, Giorgia Wurth, Vito Facciolla, che hanno messo in luce la grande vivacità e forza che caratterizzano la Calabria.
Tanti altri ospiti e iniziative hanno accompagnato le sei serate che hanno animato Palmi: la “passeggiata patrimoniale” alla scoperta dei bellissimi luoghi della cittadina a cura del Club Unesco cittadino; l’inaugurazione della panchina letteraria intitolata a Luigi Parpagliolo, grazie all’associazione “Fogghi di luna; i conferimenti dei Premi dell’Associazione Prometeus che sono stati l’occasione per conoscere e apprezzare l’impegno sociale e culturale di molti cittadini palmesi e calabresi.
Poi, il gran finale con la terza edizione del Primar Etnofest, il concerto di Mimmo Cavallaro, Cosimo Papandrea e Ciccio Nucera band che ha chiuso la manifestazione in piazza Primo Maggio nella vigilia di Ferragosto, grazie alla collaborazione con Natale Princi Management.
“È stato un grande successo – afferma il presidente Saverio Petitto – una festa, resa possibile grazie ai tanti soci che hanno prestato la loro valida collaborazione in ruoli diversi, sorretti dallo spirito di solidarietà e servizio al bene comune che da sempre anima la nostra Associazione. Il bello e il bene non possono trovare respiro se non accompagnati da un forte senso morale: è questa da sempre la visione della Prometeus”. “La nostra terra non sarà mai libera, se non cresce culturalmente – conclude Petitto – ed è per questo che crediamo in tali iniziative, e investiamo tutte le nostre forze, perché rappresentano i semi per un domani migliore per tutti”.