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TAURIANOVA (RC), VENERDì 20 SETTEMBRE 2024

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Filandari, i carabinieri mettono i sigilli ad una cava abusiva

Filandari, i carabinieri mettono i sigilli ad una cava abusiva

| Il 27, Set 2011

L’aerea sequestrata  si estende su 18 mila metri quadrati

di Rosaria Marrella

Filandari, i carabinieri mettono i sigilli ad una cava abusiva

L’aerea sequestrata si estende su 18 mila metri quadrati

 

 

FILANDARI – Il progetto prevedeva un piccolo sbancamento per la realizzazione di

alcune serre e di un capannone da adibire alla coltivazione di vari tipi di piante.

Un’opera tutto sommato limitata e che avrebbe dovuto consentire ad una nota ditta

di Vibo Valentia specializzata nel settore, di utilizzare a pieno il terreno agricolo

sito a Filandari. Ma, evidentemente, la prospettiva di moltiplicare gli utili deve

aver fatto gola al proprietario dell’azienda che ha deciso di estendere lo sbancamento

e trasformare il terreno in una sorta di cava, i cui inerti venivano venduti ad un

cementificio della provincia di Catanzaro. A scoprire che qualcosa non andava nel

cantiere sono stati gli uomini della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia ed i

loro colleghi del N.O.E. di Reggio Calabria, con il supporto dei velivoli dell’8°

elinucleo del capoluogo. I militari dell’Arma della Stazione di Filandari, nel

corso delle continue pattuglie per il controllo del territorio, hanno infatti notato

il via vai di camion carichi di inerti che uscivano dal terreno che, ufficialmente,

avrebbe solo dovuto essere preparato per la costruzione delle serre. Un flusso costante

che ha incuriosito i militari che hanno così deciso di ispezionare il cantiere.

Non ci è voluto molto ad accertare che il titolare dell’impresa vivaistica ed

il direttore dei lavori, in violazione delle autorizzazioni concesse, avessero arbitrariamente

esteso gli scavi al fine di poter rivendere parte degli inerti e riuscire così a

moltiplicare gli utili. Per i due è scattata la denuncia con l’accusa di esecuzione

di lavori in violazione del permesso a costruire, mentre tutta l’area, dell’estensione

di ben 18 mila metri quadri e del valore di decine di migliaia di euro, è stata

posta in sequestro. Il continuo monitoraggio del territorio da parte degli uomini

della Benemerita ha nuovamente consentito di scoprire e fermare uno scempio ambientale

e l’ennesimo abuso posto in essere in violazione della legge.

Rosaria Marrella