Filetti di acciughe “Orlando” ritirati da Coop Presenza di istamina superiore ai limiti di legge
COOP ha ritirato dagli scaffali i filetti di acciughe” Orlando”. I filetti di acciughe
sonostati richiamati a seguito delle analisi condotte, che hanno
rilevato un’eccessiva presenza di istamina. Il lotto oggetto del ritiro è
il numero 15-21, codice EAN 8005559401027, in confezione da scatolette da 48 grammi,
con scadenza 31/01/2017, commercializzate dalla ditta Olasagasti già Salvatore Orlando
& C. L’avviso di richiamo è presente anche sul sito di COOP, dove si invitano
gli acquirenti del lotto in questione a restituire le confezioni presso il punto
vendita, con la fattura, per la sostituzione. La presenza di quantità elevate di
istamina non è un elemento da sottovalutare, riferisce Giovanni D’Agata, presidente
dello “Sportello dei Diritti [1]”,perché può causare reazioni allergiche anche
gravi. L’istamina è un composto azotato ampiamente diffuso nell’organismo, dove
ricopre un ruolo di primo piano nelle risposte infiammatorie ed allergiche, nella
secrezione gastrica ed in alcune attività cerebrali. Oltre che dall’uomo, l’istamina
può essere prodotta anche da altri organismi – più o meno complessi – per semplice
decarbossilazione dell’amminoacido istidina. Gli alimenti direttamente o indirettamente
ricchi di istamina, quando assunti in grande quantità possono provocare sintomi
simili a quelli di un’allergia alimentare; tecnicamente, però, si tratta di un’intolleranza,
poiché il sistema immunitario non viene coinvolto (si parla in genere di reazioni
pseudoallergiche da intossicazione di istamina). Prurito, arrossamento del viso e
del collo, orticaria, nausea, vomito, diarrea, cefalea e vertigini, sono i sintomi
più comuni dell’intolleranza all’istamina; questi sintomi, variabili in base alla
concentrazione della sostanza e alla sensibilità individuale, tendono a svanire
abbastanza rapidamente, ma nei casi più gravi possono arrivare a produrre un brusco
calo della pressione arteriosa, fino al collasso cardio-circolatorio. Particolarmente
a rischio sono i soggetti intolleranti all’istamina (circa l’uno per cento della
popolazione; soprattutto le donne di mezza età) e le persone con insufficienza primaria
o secondaria di DAO (ad esempio per assunzione di farmaci particolari). L’enzima
diaminossidasi (DAO) partecipa infatti ai meccanismi endogeni di degradazione dell’istamina
a livello intestinale. L’avviso è presente anche sul sito dell’azienda. Per
i consumatori è attivo il numero 0102512950.