Filo diretto Varapodio – Cobram, giovani australiane in vacanza studio Concluso il progetto di scambio socio-culturale fra le due cittadine
di Teresa Cosmano
Si è concluso con una partecipata e commossa manifestazione in Municipio, il progetto di scambio socio-culturale, che ha visto un gruppo di 11 ragazze della “Cobram Secondary College”, accompagnate dal preside dell’istituto scolastico John Sciacca e dalla docente Sally Moore, protagoniste di un soggiorno di vacanza-studio a Varapodio. Cobram è una cittadina australiana a nord di Melbourne, sul Murray River, con cui Varapodio è gemellata dal 2005. Qui, dove risiede una folta comunità varapodiese, ogni anno viene celebrato il Cobram Italfest, cui il progetto di scambio culturale è strettamente collegato. «Quella che abbiamo vissuto in questi giorni – ha affermato, visibilmente emozionato Sciacca – è stata un’esperienza entusiasmante ed indimenticabile, non solo per le nostre studentesse, ma anche per noi accompagnatori. L’accoglienza che ci hanno riservato i varapodiesi e l’intera Amministrazione comunale, è stata a dir poco eccezionale, e non la dimenticheremo mai. Speriamo adesso di poter ricambiare al più presto l’ottima ospitalità». Parole dense di affetto e riconoscenza anche quelle espresse dalla Moore.
Alla manifestazione conclusiva, oltre alla delegazione australiana, era presente il sindaco di Varapodio Orlando Fazzolari, l’Amministrazione comunale al completo, numerosi cittadini e Santo Varapodio, magnate agroindustriale di origini italiane, principale sponsor dell’iniziativa, il quale ringraziando tutti i varapodiesi che ad ogni suo viaggio lo accolgono con calore, ha sostenuto di aver girato il mondo, «ma Varapodio resta il posto migliore». Anche le studentesse, alcune di loro di origini varapodiesi e molochiesi, ad una ad una hanno voluto ringraziare la comunità di Varapodio per «lo splendido soggiorno che abbiamo trascorso e per la gentilezza con cui siamo state accolte, oltre che per averci accompagnate a visitare i posti più belli del territorio». «Quando è partito questo progetto – ha spiegato il primo cittadino – l’ambizione era quella di unire i varapodiesi in giro per il mondo, che sono oltre 30.000. Alcuni li conosciamo e siamo in contatto, altri invece hanno abbandonato la nostra cittadina e non vi hanno mai più fatto ritorno. Dal momento che il nostro scopo è quello di intercettare tutti, è importante diffondere, attraverso questa importanti iniziative, il messaggio che Varapodio è aperto ai suoi abitanti sparsi per il mondo». Fazzolari ha quindi raccontato la storia di Jenny, ragazza originaria di San Diego in California, presente alla manifestazione, la quale è partita nei giorni scorsi dall’America, per trovare e visitare il paese da cui tanti anni prima erano partiti i suoi nonni, appunto Varapodio. Giunta nella cittadina preaspromontana ha quindi scoperto di avere vincoli di parentela con lo stesso Fazzolari, dal momento che il suo bisnonno, era il fratello del nonno del sindaco. «Ora come ora – ha continuato il primo cittadino – non mi sento più il sindaco di un piccolo paese della Piana di Gioia Tauro, ai piedi dell’Aspromonte, ma il rappresentante legale di una multinazionale che conta 30mila affiliati nel mondo. Insistiamo nel promuovere queste iniziative, cui il gemellaggio con Cobram è la punta di diamante, perché il nostro intento è mettere in rete tutti i compaesani che da tempo sono emigrati, insieme a moltissimi altri Meridionali. Dobbiamo però essere orgogliosi perché, con la nostra emigrazione, ben diversa da quella cui assistiamo oggi, abbiamo alimentato il mondo. Siamo andati in giro a costruire e distribuire benessere». Fazzolari ha poi sottolineato che Varapodio «è il paese dell’accoglienza, questa ci scorre nel sangue, facendoci contraddistinguere» e rivolgendosi alle studentesse, si è detto speranzoso del fatto che le stesse siano «ambasciatrici di questo nostro modo di fare. Le ragazze non hanno solo fatto una vacanza, ma hanno scritto una pagina importante nella storia della loro vita, perché hanno toccato con mano una bella realtà e sono sicuro che non si dimenticheranno dei giorni trascorsi con noi. Abbiamo costruito un ponte con due mondi, ne siamo orgogliosi e ci impegniamo a farlo vivere nel tempo». La manifestazione si è conclusa con la consegna di attestati pergamene e con l’immancabile foto ricordo, a sancire e tramandare la memoria dell’evento.