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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 GENNAIO 2025

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Firmato protocollo per la tutela dei figli di ‘ndrangheta Il progetto "Liberi di scegliere" prevede misure per la rieducazione, il sostegno ed il reinserimento sociale dei giovani

Firmato protocollo per la tutela dei figli di ‘ndrangheta Il progetto "Liberi di scegliere" prevede misure per la rieducazione, il sostegno ed il reinserimento sociale dei giovani
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I minori e i giovani adulti della Calabria provenienti o inseriti in contesti familiari di criminalità organizzata potranno da oggi beneficiare di specifiche misure di tutela previste da appositi percorsi personalizzati di rieducazione, sostegno e reinserimento sociale. Lo prevede l’accordo quadro per la realizzazione del progetto “Liberi di scegliere” sottoscritto oggi a Reggio Calabria dai ministri della Giustizia Andrea Orlando e degli Interni Marco Minniti, da rappresentanti della regione Calabria, delle Corti di appello di Catanzaro e Reggio Calabria, nonché dei tribunali e delle procure per i minorenni dei due capoluoghi calabresi”.

Il ministro della Giustizia Orlando spiega: “I provvedimenti assunti dal Tribunale dei minori affrontano nel giusto spirito il fenomeno dei giovani che crescono in contesti mafiosi. In questi anni ci siamo soffermati se due questioni: che senso deve avere la pena e quali sono gli strumenti di prevenzioni da affiancare alla repressione nella lotta alla criminalità. Il progetto di oggi è la risposta più alta alla nostra domanda. Nel nostro Paese si investe molto nella repressione attraverso il carcere, ma abbiamo il tasso di recidiva più alta a livello europeo. Questa situazione non vale per il carcere minorile. Su esecuzione penale per i minori siamo fortemente innovativi. Così come si è lavorato molto nell’ambito della prevenzione”.

Il progetto, che ha durata biennale, è rivolto ai minori e ai giovani adulti inseriti nel circuito penale (condannati, ammessi alla messa alla prova o collocati presso i servizi minorili residenziali) o sottoposti a una misura alternativa alla detenzione, che siano comunque provenienti da nuclei familiari contigui o vicini alla criminalità organizzata del territorio; ai figli di soggetti indagati o imputati o condannati per reati legati alle mafie del territorio; ai minori in carico al Tribunale per i minorenni che siano vittime di maltrattamenti intrafamiliari legati a dinamiche di criminalità; e, infine, ai minori sottoposti a protezione o ricompresi nelle speciali misure di protezione.