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TAURIANOVA (RC), SABATO 23 NOVEMBRE 2024

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Flop pubblicità per promuovere Calabria, Codacons denuncia Morra (M5S): "Vergognosa la pubblicità regionale sulla rivista di Rayanir, soldi bruciati e la Calabria paga l'incompetenza dei politici regionali"

Flop pubblicità per promuovere Calabria, Codacons denuncia Morra (M5S): "Vergognosa la pubblicità regionale sulla rivista di Rayanir, soldi bruciati e la Calabria paga l'incompetenza dei politici regionali"
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CATANZARO – Polemica per la pagina pubblicitaria che la Regione Calabria ha commissionato per promuove il territorio, sulla rivista della compagnia aerea Ryanair.

Al centro della discussione, nata dalle critiche mosse dalla blogger Selvaggia Lucarelli e riprese dal Codacons, vi è l’immagine che, secondo l’associazione dei consumatori piuttosto che promuovere il turismo rischia invece di danneggiare la Calabria.

Il Codacons ha deciso di denunciare la pubblicità alla magistratura contabile, chiedendo di aprire un’indagine per verificare se la pagina sia stata pagata dalla Regione Calabria e, in tal caso, quanto abbia speso l’amministrazione «per commissionare e pubblicare una pubblicità realizzata in modo approssimativo e superficiale, che rischia di danneggiare seriamente il turismo locale».

A detta del Codacons, Il problema sta «all’interno del messaggio pubblicitario», perché «compare la foto di una spiaggia dove alcuni bagnanti prendono il sole: uno di questi appare ripreso di spalle con le natiche che fuoriescono dal costume. Nella stessa immagine un bellissimo scoglio viene utilizzato come guardaroba, con tanto di teli da mare e ciabatte parcheggiate sulla sua superficie. Non solo la foto è accompagnata da una scritta contenente pacchiani errori di battitura: “Interventi per la promozione e la competitività del sistema aeroportualer calabrese”». Senza contare che «il titolo grande della pubblicità “Calabria…. un altro paradiso”, è in un triste carattere “arial”, nemmeno centrato rispetto alla pagina e senza la maiuscola dopo i puntini di sospensione».

Alla luce di queste considerazioni, per il Codacons il rischio è che si fornisca «una immagine distorta della Calabria e delle bellezze del territorio, a danno del turismo locale», pertanto chiede «il ritiro immediato da ogni rivista o testata» e con un esposto alla Corte dei Conti invita «la magistratura contabile a verificare chi abbia pagato il messaggio, quale società lo abbia realizzato e, qualora sia stato pagato con i soldi dei cittadini calabresi, chiediamo che venga disposto l’immediato recupero delle risorse spese».

Utilizzando il proprio account Twitter, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha immediatamente riconosciuto le ragioni della denuncia ed annunciato una «indagine per accertare ogni responsabilità». Nello specifico, il presidente, usando questa volta il proprio profilo Facebook, ha riconosciuto che «ha ragione Selvaggia Lucarelli, che ringrazio per aver segnalato una vicenda che non può in alcun modo trovare giustificazioni. Di fronte a questa ennesima porcheria – aggiunge – frutto di una burocrazia sciatta ed indolente disporrò immediatamente – ha confermato – una indagine conoscitiva per accertare ogni responsabilità. La Calabria merita altro».

NICOLA MORRA

«Con otto giornalisti strapagati e illegittimi la Calabria si fa,
giustamente, sputtanare da Selvaggia Lucarelli per gli strafalcioni
commessi su una ricca pubblicità istituzionale apparsa sulle riviste Rynair
– a dirlo è il Senatore Nicola Morra del MoVimento 5 Stelle che esprime
tutta la sua disapprovazione in queste ore sui social dopo quanto scritto
dall’opinionista e blogger.

Morra prosegue sulla questione aggiungendo: «Errori di ortografia e di
grammatica, grafica pedestre che compongono un mosaico vergognoso, tutto
ciò squalifica agli occhi del mondo la nostra regione» – il Senatore Morra
prosegue – «Mario Oliverio aggiunge un altro record alla sua tragica
legislatura, dimostrando come regni l’approssimazione a Germaneto»

Infine il pentastellato Morra conclude: «Si tratta di un fatto gravissimo,
che mortifica l’immensa cultura della Calabria e squalifica ingiustamente
una terra piena di grandi risorse intellettuali».

ALESSANDRO NICOLO’

“Dio si mise all’opera, e la Calabria uscì dalle sue mani più bella della California e delle Hawaii, più bella della Costa Azzurra e degli arcipelaghi giapponesi” – scriveva della nostra terra il poeta Leonida Repaci. Non sapendo che la Regione Calabria, oltre 50 anni dopo, sarebbe riuscita nell’ineguagliabile primato di abbrutirne l’immagine agli occhi dei turisti e dei visitatori”.

E’ quanto afferma il presidente del gruppo di Forza Italia alla Regione Alessandro Nicolò che aggiunge: “Sfogliando la rivista di bordo di Ryanair – presente su tutti i voli europei della compagnia – t’imbatti, con rabbia ed una punta di amarezza, in una pubblicità sulla Calabria, finanziata dalla stessa Regione, che di promozionale ha davvero poco”.

Secondo il capogruppo di Fi: “Davvero un distillato di mediocrità. C’è da rimanere basiti: errori grossolani, approssimazione e sciatteria, degni del peggior marketing pubblicitario. Più che attirarli i turisti, forse vogliono farli scappare. Più che promuoverla e valorizzarla, la Regione sembrerebbe voler affossare e demonizzare la Calabria e le sue inespresse vocazioni di sviluppo turistico”.

“A che servono ora le recriminazioni e la ‘caccia’ ai responsabili annunciata dal presidente Oliverio?” – si domanda Alessandro Nicolò. “Quelle del vertice della Giunta sono lacrime di coccodrillo. Avrebbe dovuto pensarci prima per evitare l’ennesima figuraccia della Regione che ora, inarrestabile, corre veloce sui circuiti globali dei social network”.

“Zero appeal e grafica da strapazzo; per sponsorizzare la Calabria e promuovere la competitività del sistema aeroportuale calabrese, sarebbe stata preferibile una bella immagine della nostra terra epurata da figure poco gradevoli” – rilancia.

Ad avviso di Alessandro Nicolò: “Questa campagna pubblicitaria è la più macroscopica riprova di un autolesionismo che non ha pari, il quale mette alla berlina l’ente territoriale più importante ed autorevole della regione nella committenza di incarichi, nonché gli stessi affidatari del progetto che non hanno alcun rossore. E che dire poi di chi avrebbe dovuto controllare e monitorare prima del ‘Visto si stampi’.

Davvero un insulto alla competenza e professionalità di grafici e pubblicitari alla ricerca affannosa di un’occupazione ma anche un’offesa ai criteri dell’efficacia della spesa pubblica rispetto al conseguimento degli obiettivi istituzionali, considerato che lo spot reca il logo e dunque il patrocinio dell’Ue, dello Stato e della stessa Regione.

Il mix di menefreghismo, incompiutezza e zero controlli – che ha scatenato roventi polemiche sul web – ha spinto persino il Codacons – evidenzia l’esponente politico – a denunciare la pubblicità incriminata alla magistratura contabile, chiedendo di aprire una indagine per verificare se la pagina sia stata pagata dalla Regione Calabria e, in tal caso, quanto abbia speso l’Amministrazione per commissionare e pubblicare una pubblicità che rischia di danneggiare seriamente il turismo locale”.

“Grazie a queste e ad altre chicche di incapacità gestionale, la nostra regione è stata etichettata con locuzioni poco eleganti che certamente non fanno inorgoglire.  Che beffa per i calabresi, eredi della Magna Graecia e della cultura classica che ha dato vita alla civiltà occidentale”! – conclude Alessandro Nicolò.

pubblicità turismo calabria incriminata