“È impensabile che per poter pagare gli stipendi ai
dipendenti dell’ex ARDIS vengano utilizzati i fondi per il diritto allo
studio. È una boiata del governo Oliverio. Giustissimo pagare i lavoratori,
Ben venga il pagamento dei lavoratori, ma ciò non deve gravare alle tasche
delle famiglie meno abbienti che vogliono e devono poter assicurare ai
propri figli il diritto allo studio. La Regione Calabria trovi le risorse
da altri capitoli di bilancio”. È questo il commento del leader di
‘Sovranità’ Mimmo Gianturco, nonché consigliere comunale a Lamezia Terme.
“Si tratta di una scelta folle, priva di ogni criterio logico – afferma
Gianturco – che mette in difficoltà tantissime famiglie calabresi che
versano in precarie condizioni economiche. La Regione, capitanata dal PD,
ha deciso di sanare le spettanze dei 15 dipendenti ARDIS (Azienda regionale
per il diritto allo studio) utilizzando il capitolo di bilancio destinato
agli interventi relativi al diritto allo studio per l’istruzione
universitaria. È di un fondo che consta di circa 10 milioni di euro
all’anno, una cifra che di fatto non è in grado di coprire appieno quelle
che sono le spese legate al diritto allo studio”.
“Una simile e scriteriata manovra, mette in evidenza una gestione politica
superficiale e la mancanza di una seria programmazione da parte della
giunta Oliverio. Infatti, la vicenda legata ai dipendenti ARDIS va avanti
da diversi mesi e gli stessi dipendenti sono dovuti arrivare a “minacciare”
di compiere gesti eclatanti pur di vedere pagate le proprie spettanze.
Dunque, è palese che il PD, con a capo Mario Oliverio, – conclude Mimmo
Gianturco – non ha a cuore il futuro dei giovani calabresi che vogliono
investire nell’istruzione e aspirano ad un futuro migliore. Invito la
Regione Calabria a trovare le risorse in altri capitoli di bilancio”.