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TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

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Frana di S. Anna di Seminara, Pedà interpella istituzioni Il consigliere regionale sollecita interventi rapidi e risolutivi per il ripristino dell’infrastruttura viaria

Frana di S. Anna di Seminara, Pedà interpella istituzioni Il consigliere regionale sollecita interventi rapidi e risolutivi per il ripristino dell’infrastruttura viaria
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Il Consigliere regionale, Giuseppe Pedà ha scritto al presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio e al sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà invitandoli a non abbassare la guardia sulla frana di scorrimento attivatasi lo scorso 20 gennaio nel territorio di S. Anna di Seminara, precisamente in località Fondaco. Come ben noto, la calamità ha coinvolto fondi e abitazioni rurali, la strada provinciale Sp35, la condotta del gas di SNAM e la condotta dell’acqua di Sorical, oltre alle condotte comunali delle acque bianche e nere. Un evento che ha interessato una vasta area – circa 50 ettari – prevalentemente coltivata ad uliveti. Pedà ha auspicato che vengano attivate al più presto tutte le azioni volte ad assicurare interventi rapidi e risolutivi per il ripristino dell’infrastruttura viaria e la regimentazione delle acque, evidenziando l’opportunità di convocare a breve una riunione operativa nei luoghi colpiti con tutti gli attori principali. Ha poi ricordato l’immediato intervento del sindaco di Seminara, Carmelo Arfuso che sin da subito ha provveduto ad allertare la macchina dei Soccorsi -Protezione Civile regionale, i Vigili del fuoco- , tutti gli entri sovraordinati – Città Metropolitana, Regione e, soprattutto, la Prefettura, grazie alla quale è stato attivata un’azione congiunta Prociv regionale – Autorità di Bacino, che ha permesso di verificare le cause del dissesto, il reale perimetro della frana nonché la sua possibile evoluzione.

Nella zona della frana, il monitoraggio è ancora costante grazie ai sensori installati in grado di fornire, di volta in volta, i dati relativi all’accelerazione del movimento e al movimento orizzontale che, ormai, sembrano si siano sostanzialmente stabilizzati. Permangono, però, i danni alle principali infrastrutture del territorio: le vie di collegamento sono compromesse; ancora oggi, molti fondi agricoli non sono accessibili e il ripristino di un vecchio percorso secondario, che, tra l’altro, si presenta parecchio dissestato, non è accettabile per i proprietari terrieri perché allungherebbe di molto i tempi aumentando anche i consumi dei mezzi agricoli. Il movimento franoso non ha solo imposto la chiusura della strada provinciale SP35 ma, soprattutto, ha quasi cancellato la strada comunale “Mulino Superno” e le strade vicinali che collegano la strada provinciale con la strada comunale sopracitata. “La mancanza di tali vie di collegamento -evidenzia Pedà nella missiva- non consente ai proprietari di raggiungere i propri terreni e coltivarli, con gravi ricadute economiche in quanto la fonte principale di reddito degli abitanti della frazione Sant’Anna è proprio quella agricola e il fatto di non poter procedere alle potature degli olivi o alla concimazione inciderà pesantemente sull’andamento della produzione futura. È perciò auspicabile attivarsi al più presto per risollevare un’economia basata principalmente sulla produzione olivicola e derivati, come nocciolino, sansa, legna da ardere”.

A tal fine, -come attestato dalla dettagliata relazione dell’ufficio Tecnico comunale – è necessario procedere al ripristino delle strade che si sviluppano per circa 3 km e che devono totalmente essere livellate, stabilizzate e cementate, rifatti i muretti a secco e muri di contenimento in cemento armato per un importo complessivo stimato in 470mila euro. Risultano compromesse anche le condotte delle acque bianche e nere derivanti dai reflui delle abitazioni della frazione di Sant’Anna che per mezzo della tubazione esistente portavano i reflui ai pozzetti di decantazione siti in località Acque Lontane. Quest’ultima è stata divelta in più punti dal movimento franoso e necessita di essere spostata nel più breve tempo possibile in quanto i reflui si riversano nei terreni, con potenziali gravi ripercussioni igienico-sanitarie, oltre che ambientali. Per risolvere il problema delle condotte acque bianche e nere è necessario realizzare delle vasche con relativi impianti di sollevamento e condotta di rilancio; serve inoltre l’utilizzo di mezzi auto-spurgo per assistenza alle opere di realizzazione impianto e collettamento, e di idrovore per la bonifica dei terreni dove è avvenuto lo sversamento dei liquami, per un importo di circa 130mila euro.

Purtroppo, il Comune non ha la disponibilità finanziaria prevista per l’esecuzione dei lavori e pertanto ha chiesto alla Regione Calabria l’erogazione di un contributo a fondo perduto di 600mila euro per poter far fronte, nell’immediato, all’emergenza di natura igienico sanitaria in primis e, in secondo luogo, a quella di natura economica e sociale. “La situazione complessiva generatasi a seguito del movimento franoso -rimarca ancora Pedà-sta causando notevole disagio nella popolazione ed è giunto il momento, a due mesi dall’evento, di dare una risposta adeguata da parte delle Autorità preposte, considerato che la messa in sicurezza della zona ha imposto a fini precauzionali l’interruzione della viabilità anche su parte della strada provinciale Sp 86, che costituisce la via più veloce per raggiungere l’Ospedale Spoke “Santa Maria degli Ungheresi” di Polistena.

Con ciò aggravando una situazione di potenziale rischio rispetto alle esigenze di tutela della popolazione interessata, che di fatto resta isolata dal centro di primo soccorso sanitario più vicino al centro abitato”. Il consigliere regionale, ha rilevato quindi l’indifferibilità degli interventi richiesti dall’Amministrazione Comunale di Seminara, “rispetto ai quali -conclude- sono certo gli uffici competenti e i tecnici della Regione e della Città Metropolitana stanno già studiando soluzioni per attivare tutti gli strumenti necessari a garantire aiuti concreti alla popolazione colpita”.