“Frenare la contraffazione della cipolla rossa di Tropea” Lo affermano i deputati M5S Paolo Parentela e Dalila Nesci
«Per arginare il fenomeno della contraffazione della cipolla rossa di Tropea Igp
bisogna costituire un tavolo di crisi che coinvolga gli attori della filiera di produzione,
la Regione Calabria e gli enti locali interessati». Lo affermano i deputati M5S
Paolo Parentela e Dalila Nesci, che aggiungono: «Abbiamo interrogato sul tema il
Ministro dell’Agricoltura perché il fenomeno della contraffazione di uno dei prodotti
fiore all’occhiello dell’agricoltura calabrese, sta mettendo a repentaglio gli
agricoltori che con onestà cercano di farlo conoscere nel mondo. Vengono prodotte
circa 200mila quintali di cipolla rossa di Tropea Igp ogni anno, ma sul mercato ne
finiscono diversi milioni. Vuol dire che gran parte del prodotto che troviamo in
commercio non può essere venduto fregiandosi del marchio di Indicazione Geografica
Protetta concesso dall’Ue».
I Cinque Stelle continuano: «Recentemente il Direttore Generale del Dipartimento
dell’Ispettore centrale della tutela della qualità e della repressione frodi di
prodotti agro-alimentari, in risposta ad un quesito posto da un imprenditore agricolo
calabrese specializzato nella produzione della cipolla rossa di Tropea, ha affermato
che il metodo di ottenimento del prodotto è esclusivamente quello descritto all’art.
5 del disciplinare di produzione che non prevede la coltivazione in serra».
«Visto la grande quantità di frodi in atto – proseguono – è necessario disporre
un controllo capillare da parte delle autorità preposte al fine di arginarne il
fenomeno. Il governo già due anni fa aveva promesso la creazione di un tavolo di
crisi che coinvolgesse il Consorzio e le istituzioni locali per studiare altre forme
di contrasto al fenomeno della contraffazione, che rischia di uccidere uno dei prodotti
cardine della nostra agricoltura, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo».
«Come è possibile – concludono Parentela e Nesci- che dopo due anni e mezzo non
sia stato ancora costituito il tavolo di crisi sulla cipolla rossa di Tropea? Il
Ministro Martina e Mario Oliverio si diano una svegliata, ora è il tempo di tenere
fede a quella promessa».