Fumata bianca per i due neo assessori dell’era Fabio Scionti Maria Fedele e Vincenzo Borgese seduti in panchina nell’attesa dell’ufficialità
Nuntio vobis gaudium magnum; habemus Assessori: Eminentissimum ac Reverendissimum Dominos Maria Fedele e Vincenzo Borgese. E così fu che (forse) la fumata bianca uscì dal “comignolo” del sindaco Fabio Scionti, per riempire le due caselle lasciate vuote da Carmela Patrizio e Mina Raso.
Prima dell’ufficialità che sarà data tra qualche giorno, e che approfondiremo con le sempre puntuali “conseguenze” in quanto ci sarebbe anche un impegno firmato di un “documento di fedeltà” al sindaco da parte di tutti, la prima cosa apparsa, è che tali scelte sono state come un parto “travagliato” e con continui “arruzzolamenti”. Ma si sa i vincoli di fedeltà vengono profanati (e spesso) anche nei migliori matrimoni, quindi, l’acqua è molto fresca e il vino sta diventando aceto.
Come ci insegnò Bufalino (che non è il maschio della bufalina campana, ma un importante intellettuale siciliano), “Nascere è umano, perseverare è diabolico”. E la perseveranza in tale contesto è di casa (vedi la transumanza del “tronista” Caridi), così come quella “tafazziana” inversa di altri.
In questi ultimi giorni diverse riunioni di maggioranza si sono susseguite, con un punto fisso riguardante la nomina degli assessori, e che a quanto pare il sindaco Scionti avrebbe messo dei paletti ben precisi sulle caratteristiche degli stessi. Magari con la Fedele il paletto è stato di traverso, ma si sa in epoca di trasformazioni meteorologiche e meteoropatiche, tutto è possibile.
Vincenzo Borgese è un architetto, un professionista che da sempre è impegnato politicamente, quasi sempre candidato nelle diverse competizioni elettorali amministrative degli ultimi anni, così come nel 2015 era tra le fila della lista “Riparte il Sud” con la coalizione “Taurianova Cambia” di Scionti.
Sembra che avrà le stesse deleghe assessoriali dell’ex vicesindaco Patrizio, entra in quota Pd seppur candidato in un’altra lista, per dirla come nel Codice appalti c’è stato una sorta di “avvalimento” partitico. In teoria, ma con Scionti le teorie abbondano, dovrebbe avere la delega di vicesindaco visto che lo stesso sindaco aveva detto all’epoca, che la delega alla Ferraro sarebbe stata “provvisoria”. Vedremo, ma io non ci credo in quanto la “preferita” Ferraro che sembra avere le stesse doti apotropaiche di Scionti, non si tocca!
E ora viene il bello. L’altro assessore, che subentrerà ai “cipressi” sarà Maria Fedele, una delle “arti liberali”, così fu presentata quando aderì all’Ncd (Nuovo Caridi D’annata), in un comunicato stampa che sembrava essere scritto da Topo Gigio (e approfittiamo per ribadire che le università non sono una conquista del terzo millennio e il Medioevo fa parte di un’altra epoca). Maria Fedele da come fu elogiata in quel comunicato del 19 febbraio scorso, sembra la reincarnazione di due donne in una, Mary Wollstonecraft e Émilie du Chatelet, d’ora in poi la chiameremo Maria Wollstonecraft du Chatelet dei Cipressi. La Fedele a differenza di Borgese, era candidata con la coalizione di Biasi che ha perso al ballottaggio tra le fila di “Cultura e Identità”, e allo stato attuale è la prima dei non eletti qualora dovesse dimettersi Biasi. Nei fatti, con l’avvento della Fedele nasce la nuova coalizione di “centro-sinistra-destra-centro-sinistra-centro-destra-sinistra-rotatoria e porte girevoli”. D’altronde “Taurianova Cambia” ci venne presentato come una sorta di “progresso”, e tale sarebbe impossibile senza cambiamento, “e chi non può cambiare idea non può cambiare nulla”, mentre cito Shaw, sorrido…!
(GiLar “del Pueblo”)