Funzionario dei servizi sociali favoriva il boss: firme false per benefici carcerari
redazione | Il 30, Nov 2012
Il raggiro scoperto dalla polizia a Bovalino, ha permesso di arrestare in tutto sei persone. E nelle indagini spunta l’assistente sociale che era già stata arrestata a Palmi – ULTIMI AGGIORNAMENTI E FOTO
Funzionario dei servizi sociali favoriva il boss: firme false per far ottenere benefici carcerari
Il raggiro scoperto dalla polizia nell’ambito di un’operazione condotta a Bovalino, ha permesso di arrestare in tutto sei persone: fanno parte del clan degli “zingari”, che ha messo a segno estorsioni, corruzione, furti e riciclaggio. E nelle indagini spunta l’assistente sociale che era già stata arrestata a Palmi
BOVALINO, OPERAZIONE “PERONOSPORA”: 5 ARRESTI DELLA POLIZIA DI STATO
Il personale della Polizia di Stato del Commissariato P.S. di Bovalino, diretto dal dr. Giovanni ARCIDIACONO, con il coordinamento della Squadra Mobile di Reggio Calabria, diretta dal dr. Gennaro SEMERARO, ha dato esecuzione a 5 ordinanze di custodia cautelare a carico di soggetti dediti ad attività delittuose perpetrate nei comuni di Ardore e Bovalino. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Locri su richiesta della Procura della Repubblica dott.ssa Sgueglia, in cui si contestano a vario titolo: attività di compravendita di sostanze stupefacenti, spendita di denaro contraffatto, corruzione, furti di veicoli, attrezzature e macchine da lavoro (sovente restituiti dietro compenso con il metodo estorsivo del cd. Cavallo di ritorno), riciclaggio, ricettazione, danneggiamento, detenzione e porto abusivo d’arma da fuoco, traffico clandestino di armi e atti estorsivi, diffusamente subiti da commercianti e imprenditori, spesso vittime di condotte intimidatorie raramente denunciati finalizzate a ottenere compensi economici (quali, tra l’altro mancate retribuzioni di prestazione d’opera o mancati pagamenti di prodotti venduti) con cadenza periodica. Coinvolto nell’operazione anche il presunto boss Nicola Berlingeri, classe 65, indicato come il capo della “cosca degli zingari” di Bovalino rinvenuto cadavere vittima di omicidio in data 01/04/2012.
Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi anche un funzionario del servizio sociale presso l’U.E.P.E. (Uffici per l’esecuzione Penale) di Reggio Calabria Galletta Maria Grazia la quale nell’esercizio delle proprie funzioni, dietro consegna di denaro, redigeva relazione compiacente finalizzata a fare conseguire a Berlingeri Nicola benefici penitenziari. Emblematica una conversazione telefonica tra il Berlingeri e la Galletta ove l’uomo si lamentava di essere stato “preso assai in giro”, la donna a sua volta replicava “ma non mi pare signor Berlingeri avete avuto pure la scarcerazione domiciliare ….. voi avete letto anche la mia relazione”. Quanto agli atri soggetti coinvolti nell’operazione va evidenziato che le diverse azioni criminose rispettivamente poste in essere dagli stessi costituiscono certo e univoco indice sintomatico della loro piena e continua pericolosità sociale. Quella degli zingari di Bovalino-Ardore è una delle cosche della Locride che negli ultimi tempi ha ampliato maggiormente i propri interessi criminali condizionando fortemente il tessuto economico-sociale attraverso attività illecite volte al costante sfruttamento parassitario dello stesso.
L’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere è stata disposta nei confronti di:
1. BEVILACQUA Rocco nato a Locri (RC) il 03/08/1975, domiciliato a Bovalino ( per i reati di cui agli artt. 110 c.p. ; 629 c.p. in relazione all’art. 128/1° c.c.p.; 648 bis c.p.; 110 455 c.p.).
2. BEVILACQUA Alessandro nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 29/03/1990, residente a Ardore (RC), in atto sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari (per i reati di cui agli artt. 110 624-625 n. 5 e 7 c.p.; 110 c.p. 629 co 1-2 c.p. in riferimento all’art. 628 co 3 c.p. ; 110 – 624 – 625 n. 5-7 c.p.)
3. AMATO Giuseppe nato a Locri (RC) il 27/07/1985, residente a Bovalino (RC) (per i reati di cui agli artt. 73 DPR 309/90 ; 110 c.p. e art. 73 DPR 309/90; 110 629 co 1-2 c.p. in riferimento all’art. 628 co. 3 n. 1 c.p. ; 110 624-625 n. 5-7 c.p.)
4. BEVILACQUA Damiano nato a Locri (RC) il 28/07/1978, residente a Ardore (RC) in atto detenuto c/o la Casa Circondariale di Locri. ( per i rati di cui agli artt. 110 c.p. -73 DPR 309/90).
5. GALLETTA Maria Grazia nata a Marina di Gioiosa Jonica (RC) il 24/10/1959, ivi residente in atto detenuta c/o la Casa Circondariale di Castrovillarri (CS) (per i reati di cui agli artt. 110 319 c.p.).
Nell’ ambito della medesima attività, AMATO Domenico nato a Locri (RC) il 27/09/1987, residente a Ardore (RC), è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel territorio del comune di Ardore (RC) (in relazione ai reati di cui agli artt. 110 c.p. 629 co 1-2 c.p. in riferimento all’art. 628 co 3 c.p.).
Galletta Maria Grazia
Amato Giuseppe
Bevilacqua Alessandro
Bevilacqua Damiano
Bevilacqua Rocco
REGGIO CALABRIA – La Polizia di Stato di Reggio Calabria sta eseguendo sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti di persone ritenute responsabili di vari reati tra i quali spaccio di sostanze stupefacenti, corruzione, furto, riciclaggio e detenzione e porto abusivo di arma da fuoco. Fra i destinatari del provvedimento c’è anche un funzionario di un servizio sociale. Le indagini, svolte da personale del commissariato di Bovalino coordinato dalla Squadra Mobile reggina hanno permesso di accertare che gli arrestati appartenenti alla cosca degli «zingari», compivano anche atti estorsivi nei confronti di commercianti ed imprenditori, per ottenere compensi economici come le mancate retribuzioni di prestazioni d’opera o mancati pagamenti di prodotti ceduti.
Avrebbe redatto documenti compiacenti, in cambio di denaro, per fare ottenere benefici carcerari ad un boss della ‘ndrangheta, Maria Grazia Galletta, di 53 anni, la funzionaria dei servizi sociali destinataria di una delle sei ordinanze di custodia cautelare eseguite stamattina dalla Questura di Reggio Calabria. Il boss che sarebbe stato favorito da Maria Grazia Galletta, Nicola Berlingieri, capo della comunita’ degli zingari di Bovalino, è stato ucciso il primo aprile scorso in un agguato ad Ardore. La stessa funzionaria dei servizi sociali era stata arrestata il 6 novembre scorso dalla polizia anche in quel caso con l’accusa di avere intascato una mazzetta per fare ottenere ad una persona una misura alternativa alla detenzione in carcere. Gli arrestati, secondo quanto è emerso dalle indagini, condotte dal Commissariato di Bovalino con il coordinamento della Squadra mobile di Reggio Calabria, sono accusati di avere estorsioni ai danni di commercianti ed imprenditori, che raramente denunciavano, finalizzati ad ottenere compensi economici come le mancate retribuzioni di prestazioni d’opera o mancati pagamenti di prodotti ceduti. Il gruppo criminale sgominato con l’operazione, inserito nella cosiddetta cosca degli zingari, avrebbe fortemente condizionato, secondo gli investigatori, le attività economiche di una vasta zona della Locride.
Ulteriori dettagli saranno forniti nel corso della conferenza che si terrà in Questura alle ore 11.
CORRELATA:
Tangente per evitare il carcere. Arrestata Maria Grazia Galletta, assistente sociale a Palmi – VIDEO