FUORI LA POLITICA DAL CALCIO: UN’ESTATE MARTORIATA PER LA REGGINA E LE SUE TIFOSERIE
FUORI LA POLITICA DAL CALCIO: UN’ESTATE MARTORIATA PER LA REGGINA E LE SUE TIFOSERIE
Di Clemente Corvo
Ancora una volta il calcio e la politica si incrociano, dando vita a polemiche e tormenti che sembrano non avere fine. Un’estate bollente quella della Reggina Calcio, segnata da disavventure, controversie legali e, ora, da un intervento politico che lascia molte domande aperte.
Lo stesso giorno della chiusura del calciomercato, alla stessa ora mentre la nuova Reggina, grazie alla proroga, stava cercando di costruire una squadra competitiva per il campionato di Serie D, è giunta la notizia dell’intervento di un consigliere comunale. Nel corso della rinomata trasmissione radiofonica di Radio Antenna Febea, magistralmente condotta da Tonino Massara, che annunciava di aver presentato un’interrogazione comunale. Il suo obiettivo? Verificare la correttezza dell’operato del Comune di Reggio Calabria riguardo all’assegnazione del titolo sportivo alla nuova Reggina.
Sul punto la reazione del sindaco f.f. è stata immediata e chiara, smentendo qualsiasi irregolarità e garantendo che tutta la documentazione richiesta era stata consegnata al consigliere di opposizione.
Ma quello che lascia perplessi è il “timing” dell’intervento del consigliere e della politica in generale. In un momento cruciale per la Reggina, con l’urgente necessità di costruire una squadra da zero, perché alimentare ulteriori tensioni? Perché la politica non ha manifestato la stessa prontezza e determinazione riguardo ad altre situazioni problematiche che hanno colpito la Reggina? Come quando il Tribunale di Reggio Calabria diede il via libera all’omologa e scatenò le ire del presidente del Brescia, ostile alla decisione e deciso a mettere in difficoltà l’omologa del piano di ristrutturazione del debito della Reggina? Oppure come le discutibili dichiarazioni del Ministro dello Sport Andrea Abodi che, parlando dell’omologa, ha sottolineato una presunta incoerenza con il principio dell’equa competizione?
Invero questo intervento del consigliere solleva una domanda ancor più grande e fondamentale: La politica non dovrebbe rimanere fuori dal calcio? Una questione che, purtroppo, continua a trovare terreno fertile nella nostra nazione, con decisioni e manovre che, in nome della politica, finiscono per danneggiare il cuore pulsante del calcio: le tifoserie.
Le peripezie estive della Reggina, tra problemi con la Federazione, il Tar, il Consiglio di Stato e ora la politica locale, sono state un calvario per i tifosi amaranto. Una tifoseria che, nonostante tutto, resta unita e appassionata, meritandosi rispetto e trasparenza.
Uno striscione dei tifosi amaranto recita che “La perentorietà è una strana via nasce in Calabria e muore in Lombardia”. Eppure, mentre molte questioni rimangono irrisolte, c’è chi si concentra su dettagli che, pur essendo importanti, non dovrebbero oscurare la vera essenza del calcio e il suo impatto sul tessuto sociale.
È essenziale ricordare a chi di dovere l’importanza di mantenere il calcio e la politica separati, per il bene del gioco e per il rispetto di chi, ogni domenica, riempie gli stadi con passione e dedizione. Dopo tutto, se la politica si intromette nel campo da gioco crea solo ostacoli e confusione. Quindi fuori la politica dal calcio, per un futuro più luminoso e autentico per il nostro amato sport.