Furibonda lite in sala parto al Policlinico di Messina Assotutela parla di fatto vergognoso
“Il fatto verificatosi nell’agosto del 2010, sembra giustificare questa
ipotesi anche se la Magistratura non sembra essere andata a fondo,
limitandosi a raccogliere la denuncia del padre del bimbo nato, aprendo
due fascicoli: il primo relativo ai danni che avrebbe subito il
nascituro a causa della lite che ha ritardato notevolmente il lieto
evento; il secondo per una nuova tipologia di evento sentinella nella
casistica dei reati, quello che riguarda la violenza tra operatori”. “Il
bimbo – prosegue il Presidente Maritato – è nato con un parto cesareo,
ma il ritardo con cui è stato effettuato l’intervento avrebbe fatto sì
che, secondo i genitori e la perizia di parte, subisse alcuni danni.
Irreversibili? Sarà stabilito.” “Purtroppo tale vicenda non è nuova,
poichè verificatasi nell’Agosto del 2010 – continua il Presidente
Maritato – Solo adesso, però, con il rinvio a giudizio di tre operatori
sanitari, due medici e un’ostetrica, è venuta alla luce. Il sospetto è
che il parto cesareo sia stato effettuato con l’intento di non far
soffrire la paziente ma è appurato che a Roma, comunque, un parto
cesareo, al medico operatore viene retribuito con 4mila euro. La domanda
che sorge spontanea è: Quanto è retribuito a Messina?”
“Secondo la denuncia del padre del piccolo, mentre la moglie era in sala
parto in attesa di dare alla luce il proprio bimbo,fra i due medici
operatori, un ostetrico e un assegnista, scoppiò una furibonda lite
anche se i veri motivi sono ancora tutti da chiarire, nonostante sia
presumibile che essa possa esseresi scatenata proprio sull’applicazione
del cesareo, indispensabile secondo uno dei due medici, inutile per
l’altro.” “La lite – incalza il Presidente Maritato – secondo il padre
del piccolo e la perizia di parte, avrebbe procurato alcuni danni al
neonato. Ed è sulla quantità del danno procurato e sull’entità della
cifra da risarcire ai genitori che i tre sono stati rinviati a giudizio,
in attesa dell’accoglimento della richiesta di rinvio a giudizio, sempre
per i tre, per violenza tra operatori sanitari durante l’esercizio delle
loro funzioni mediche”.
“Non è la prima volta che il Policlinico di Messina balza agli onori
delle cronache per episodi di malasanità e per cattiva gestione del
servizio pubblico a discapito dell’utenza. Per esempio l’altro ieri in
occasione del blocco del sistema computerizzato,determinato da una
decisione tutta da criticare da parte di un superburocrate, tanti
pazienti del Policlinico non hanno potuto effettuare esami e interventi
di vario genere anche perché, le decisioni di altri superburocrati la
cui efficienza e capacità sarebbe da misurare col metro
all’incontrario, hanno impedito, poi, il normale andazzo delle cose. Si
è verificato, ad esempio, che in tanti si sono dovute portare a casa le
provette con le biopsie prelevate perché gli addetti al servizio di
ricezione dell’istituto di patologia anatomica, dove si effettuano gli
esami istologici, ‘per disposizioni ricevute’, non hanno accettate le
biopsie perché ‘non era stato pagato il ticket’. Cosa impossibile –
conlude il Presidente di Assotutela Maritato – visto il blocco del
sistema computerizzato. Logica avrebbe voluto che venissero accettate e
i risultati consegnati successivamente, contestualmente all’esibizione
del ticket pagato. Ma il Policlinico di Messina, per certe decisioni, è
stato esentato dal possesso…. dell’intelligenza”.
“Siamo stanchi quali cittadini di assistere a continue scene di
malasanità – sostiene il SEGRETARIO ORGANIZZATIVO DEI POPOLARI
GLOCALIZZATI MAURIZIO
COMPAGNONE – “il caso di Messina non è ne il primo nell’ultimo, di un
società malata. Il nostro vuole essere un urlo di disperazione ma nel
contempo un segnale di speranza. La speranza di scuotere le coscienze
sociali su quanto accade nella sanità italiana”. “E’ il momento di far
sentire la nostra voce affinche emerga la decisa volontà e il Diritto
di appropriarsi di ciò che la Costituzione ci garantisce – continua il
segretario Compagnone – “Dobbiamo esigere, di avere le migliori cure
possibili. Diciamo basta ad una Sanità legata ai numeri e non alle
esigenze del malato, diciamo basta ai protocolli penalizzanti con i
quali si giustificano la mancanza dei Servizi che devono essere
ripristinati e aumentati. Rifiutiamo decisamente, la Sanità opinabile
legata al passivo di Bilancio di cui non è responsabile l’utente
finale. Vogliamo una Sanità efficiente senza sprechi che portano danni
agli utenti, chiediamo Policlinici di eccellenza dove il malato abbia
rispetto e diritti”.
L’associazione Assotutela ringrazia GAETANO MESSINA che attraverso i
popolari glocalizzati ci ha permesso di venire a conoscenza di questa
notizia di “malasanità.