Furto di medicinali in Polonia, pericolo contraffazione Allerta di AIFA in Italia per i pazienti: "Non vanno utilizzati"
Ci sono farmaci rubati e farmaci contraffatti che immessi nel mercato nero da criminali
che speculano e prosperano sulla pelle della gente, sono venduti nei paesi che su
quei prodotti, molto richiesti, riconoscono un prezzo più alto. Il business rende
molto bene tant’è vero che il fenomeno negli ultimi anni è cresciuto in modo drammatico,
con conseguenze anche gravi per la salute. L’ultima allerta arriva dall’AIFA che
ha ricevuto una segnalazione di furto avvenuto l’11 luglio 2016 in Polonia relativo
a diversi medicinali. I prodotti potrebbero essere commercializzati in Italia da
distributori non autorizzati, spiega l’Aifa in una nota, che non possono essere
ritenuti sicuri e efficaci, pertanto sono da considerarsi medicinali “falsificati”
e non devono essere utilizzati. ” Qualora dovessero verificarsi anomalie nell’offerta
dei medicinali presenti nella lista fornita dalle autorità polacche riportanti il
numero di lotto oggetto di segnalazione, l’Aifa invita le farmacie a contattare l’ufficio
qualità prodotti e contraffazioni all’indirizzo mail: medicrime@aifa.gov.it per
consentire ogni controllo utile ad accertare la legittimità delle forniture/proposte
di fornitura”. Tra i distributori illegali c’è poi l’altro lato della medaglia:
la vendita online di questi prodotti contraffatti o rubati che non stancano mai gli
italiani. Le statistiche, infatti, riportano che in cinque milioni hanno scelto i
canali online, prevalentemente clandestini, per reperire quei farmaci che un medico
non prescriverebbe mai, perché inutili o vietati, o che si vergognano di chiedere.
Circa 750mila sono i più affezionati a questi acquisti pericolosissimi. Si stima
che siano 40mila i siti che vendono medicinali, di cui appena lo 0,6% in regola.
Circa il 20% dei 24 milioni di italiani tra i 18 e i 64 anni che va su internet almeno
un’ora alla settimana ha comprato medicinali online. Il 3% lo fa spesso. E’ ovvio,
spiega Giovanni D’Agata, residente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”
che se ci sono furti, vuol dire che esiste un mercato parallelo per la vendita dei
“bottini”, mercato che ovviamente non può fornire le garanzie e le prescrizioni
dovute per gran parte dei farmaci e nella fattispecie quelli particolari di cui si
parlava. Giova, quindi, raccomandare ai pazienti: di seguire solo le vie ufficiali
per accedere ai farmaci. Nessuna altra forma di approvvigionamento, online o su mercati
paralleli, può garantire la necessaria sicurezza, oltre che configurarsi come reato.
Infatti, i farmaci rubati, potrebbero essere contraffatti e rimessi in circolazione
su mercati paralleli, in Italia o all’estero, senza le dovute garanzie.