“Gallico-Gambarie”, a confronto con ingegneri e architetti Momento formativo in materia di sicurezza nei cantieri
Il cantiere della Gallico-Gambarie ha aperto le porte ai professionisti del territorio nell’ambito di un momento formativo, in materia di sicurezza nei cantieri, promosso congiuntamente dagli ordini provinciali di Reggio Calabria degli Ingegneri e degli Architetti.
Circa 60 professionisti hanno avuto modo di visitare una parte dell’area di lavoro, in particolare gli scavi delle sottofondazioni della pila 2 del viadotto Santo Stefano accompagnati dal direttore dei lavori, ing. Alessandro Chirico, dal coordinatore per la sicurezza, arch. Alessandro Rugolo, coadiuvati dai Direttori operativi e Ispettori tecnici dell’Ufficio direzione lavori, e dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione, ing. Giovanni Foletti.
“Questa iniziativa – ha spiegato il segretario dell’ordine Architetti di Reggio Calabria, Antonio Catanoso – rientra nel quadro dell’offerta formativa legata agli aggiornamenti in materia di sicurezza. La Gallico-Gambarie è un’opera importantissima e attesa da tempo e costituisce per noi un contesto formativo di assoluto spessore”.
Soddisfazione per l’iniziativa è stata espressa dall’ing. Chirico che ha parlato di “preziosa opportunità formativa per i professionisti e i tecnici del territorio. Con loro ci siamo confrontati sui molteplici aspetti, gestionali e organizzativi legati alla sicurezza che interessano questa grande opera e ritengo sia molto utile che gli addetti ai lavori e gli esperti del settore possano vivere momenti didattico-formativi di questo tipo”.
In materia di sicurezza nei cantieri la “Gallico-Gambarie” rappresenta una realtà tra le più importanti a livello regionale e “per i professionisti – ha evidenziato l’arch. Rugolo – visitare un cantiere di questa portata rappresenta senza dubbio un valore aggiunto, perché si può toccare con mano la gestione della sicurezza in un contesto estremamente complesso. Agli ingegneri e agli architetti abbiamo illustrato le varie fasi di accesso al cantiere, dunque le procedure che vengono attuate e il sistema di controllo rivolto alle imprese nel momento in cui si inseriscono nelle nuove lavorazioni, la gestione delle interferenze e le attività di coordinamento tra le imprese. Abbiamo, inoltre, illustrato alcune situazioni di lavoro descrivendo i profili di rischio e le modalità di messa in sicurezza dell’area del cantiere. E’ stato un momento molto importante per i professionisti coinvolti i quali hanno potuto apprendere conoscenze specialistiche in un cantiere complesso che esprime diverse situazioni di pericolo dal momento che sorge nell’alveo di un torrente”.
Ingegneri e architetti reggini hanno potuto osservare alcune fasi della lavorazione relativa alla realizzazione dei pali di fondazione della pila 2 del viadotto Santo Stefano. Ingegneri e architetti hanno visto in presa diretta anche alcune fasi di perforazione e i vari aspetti di sicurezza legati alle attività lavorative in corso di realizzazione, la logistica dell’area, gli accessi e la perimetrazione.
“Questo cantiere – ha sottolineato l’ing. Foletti – per le sue peculiarità, offre numerosi spunti di analisi e studio in materia di sicurezza. Ci troviamo in un’area scavata, quindi ci sono le profilazioni del terreno che sono state fatte mantenendo una certa pendenza e siamo a ridosso dell’alveo del torrente che pertanto è stato arginato in maniera adeguata definendo un margine provvisorio in modo da evitare qualsiasi infiltrazione inaspettata. Ci sono poi aspetti legati alla risalita delle acque dagli scavi di fondazione per cui abbiamo dovuto installare una pompa per il drenaggio all’interno dell’alveo. Senza dimenticare l’attività di scavo con macchine di grosse dimensioni che producono rumori, vibrazioni e movimentazioni di carichi di grosse dimensioni. E, non ultimo, il fattore meteo che impone un’attenzione particolare con riferimento alla regolamentazione delle attività in funzione, dell’intensità della pioggia e degli accessi alle aree di lavoro”.