Garanzia Giovani, Giuseppe Giordano: “I fondi non devono essere riprogrammati” Condannato il governo regionale di centrodestra
REGGIO CALABRIA – “E’ inaccettabile la leggerezza con la quale il governo regionale di centrodestra e in particolare l’assessorato al lavoro hanno trattato il programma Garanzia Giovani”. Si è espresso così Giuseppe Giordano, candidato al Consiglio Regionale della Calabria nella lista del Partito Democratico a sostegno di Mario Oliverio, dopo le polemiche riguardanti le dichiarazioni del sottosegretario Delrio sulle inefficienze nella gestione del programma europeo di sostegno all’occupazione giovanile.
Il sottosegretario Delrio, nella giornata di martedì, ha sottolineato quanto la Regione Calabria sia indietro nell’organizzazione dei colloqui e nella gestione dei finanziamenti legati a Garanzia Giovani, arrivando sino a paventare l’ipotesi di dover riprogrammare i fondi togliendoli alla Calabria: “In un territorio così complesso – ha spiegato Giordano – con punte di disoccupazione che superano il 40% nelle fasce più giovani, rinunciare a progetti di questo tipo per le inefficienze e le lungaggini della macchina amministrativa regionale è una follia che deve assolutamente essere evitata”. Al momento, infatti, a fronte di 15000 richieste da parte dei giovani calabresi non sono stati avviati i colloqui propedeutici all’avvio del programma.
Il Programma Garanzia Giovani, infatti, prevede dei finanziamenti per i Paesi con tassi di disoccupazione superiori al 25% da investire in formazione e politiche attive di orientamento per giovani dai 15 ai 29 anni finalizzati all’inserimento nel mondo del lavoro, tramite percorsi di formazione, accompagnamento o sostegno all’autoimprenditorialità e alle imprese. Per la Calabria, Garanzia Giovani destina un plafond di finanziamento di circa 70 milioni di euro, che adesso rischiano di andare perduti.
“Dobbiamo scongiurare il rischio che questi fondi vengano riprogrammati e tolti al territorio calabrese – conclude Giordano – facendo partire immediatamente i colloqui e le procedure burocratiche per l’attuazione del progetto, rinviando inutili e sterili balletti sulle responsabilità di questi inaccettabili ritardi”.