Gas in sanità, Nesci (M5S) interroga il governo Per "risparmiare almeno 6 milioni"
Le aziende della sanità calabrese starebbero pagando montagne di soldi in più per il consumo di gas. È la denuncia della deputata M5s Dalila Nesci, che in proposito ha interrogato il presidente del Consiglio e i ministri dell’Economia e della Salute, chiedendo verifiche urgenti rispetto alla fornitura del gas naturale alle aziende sanitarie pubbliche, calabresi e delle altre regioni italiane.
«Tutto dipende – sottolinea Nesci – dal fatto che diverse amministrazioni non hanno ancora provveduto alla modifica dell’accisa, che dallo scorso luglio per le aziende sanitarie non è più ad uso civile ma ad uso industriale. Per le aziende della sanità calabrese ci sarebbe un risparmio complessivo di almeno 6 milioni di euro, secondo i nostri calcoli». «In una regione – continua la deputata – sottoposta ingiustamente a piano di rientro dal disavanzo sanitario, è inammissibile spendere capitali in più per la fornitura del gas nelle strutture ospedaliere e negli altri luoghi della sanità. Questa cifra è quasi un decimo del disavanzo sanitario stimato nel tavolo di verifica dello scorso luglio. Poi ci vendono che mancano i fondi per i servizi essenziali ai cittadini, i quali subiscono la chiusura dei reparti addirittura per crepe e cedimenti, come nel caso dell’ospedale di Vibo Valentia». «Ancora una volta – conclude Nesci – il Movimento 5 stelle dimostra di essere fondamentale con la sua proposta e denuncia incessante. Ci auguriamo che la struttura commissariale, la Regione Calabria e le aziende della sanità ascoltino il nostro ennesimo suggerimento di sostanza, intervenendo nell’immediato per risolvere il problema specifico».