GdF, 1.117 interventi operativi e 1.423 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile Il contrasto all’evasione fiscale si è concentrato verso i fenomeni più rilevanti, rapportati alle caratteristiche economiche e produttive del territorio, che minano anche la concorrenza leale tra le imprese
Il contrasto all’evasione fiscale si è concentrato verso i fenomeni più rilevanti, rapportati alle caratteristiche economiche e produttive del territorio, che minano anche la concorrenza leale tra le imprese.
Sono stati eseguiti 79 interventi ispettivi che hanno consentito, tra l’altro, di individuare n. 7 evasori totali e di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per reati fiscali, n. 36 soggetti, di cui 4 tratti in arresto.
Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è pari ad oltre 7,2 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie ammontano ad oltre 8,1 milioni di euro.
Sempre nell’ambito del contrasto all’economia sommersa, vanno segnalati i 15 lavoratori in “nero” o irregolari scoperti dai Reparti della provincia catanzarese, parte dei quali impiegati presso lidi e stabilimenti balneari, che hanno portato a verbalizzare 9 datori di lavoro,
In alcuni casi, ai fenomeni di sommerso da lavoro si accompagnano altre situazioni gravi in danno dei dipendenti. A tal riguardo, si ricorda l’operazione svolta dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Lamezia Terme, denominata “Articolo 36”, che rientra in un progetto investigativo studiato dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme e dalla Guardia di Finanza, attraverso il quale si intende fronteggiare il pervasivo fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori.
L’attività investigativa, sviluppata durante tutto l’anno, ha portato il Gruppo G.di F. di Lamezia Terme a segnalare all’Autorità Giudiziaria, ai sensi della legge istitutiva del reato di “caporalato”, n.17 soggetti, 3 società per responsabilità amministrativa e ad accertare 41 vittime da sfruttamento del lavoro.
Nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti 12 controlli riscontrando 7 violazioni. Verbalizzati 35 soggetti di cui 5 denunciati. Sequestrati 10 punti clandestini di raccolta scommesse.
CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA
Anche nella provincia di Catanzaro una sempre maggiore attenzione operativa viene rivolta al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica, stante la necessità di impedire lo sperpero di risorse previdenziali e contributive da destinare al sostegno del tessuto economico produttivo del Paese nonché delle fasce più deboli della collettività.
Più in generale, le frodi scoperte dai Reparti della Guardia di Finanza di Catanzaro in danno del bilancio nazionale e comunitario ammontano ad oltre 10 milioni di euro.
In materia di danni erariali, sono state segnalate 155 persone per oltre 35,4 milioni di euro (con circa 7 milioni di euro sottoposti a sequestro e formulate proposte di sequestro per oltre 18,5 milioni di euro) in applicazione delle innovative disposizioni del nuovo Codice di giustizia contabile, che consentono di “mettere in sicurezza” gli importi contestati a titolo di danno erariale, in modo da poterli poi incamerare direttamente in caso di condanna dei responsabili da parte della Magistratura contabile.
È quanto avvenuto, ad esempio, con l’operazione “Extra Ordinem”. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro, su disposizione della Procura Regionale della Corte dei Conti per la Calabria di Catanzaro, hanno sequestrato beni immobili, conti correnti, quote societarie e attività finanziarie per complessivi 2.851.889 euro nei confronti di un ex commissario straordinario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico della calabria e del suo principale collaboratore. I due dirigenti, nel periodo 2011-2015, avevano indebitamente utilizzato fondi pubblici erogati dal ministero per l’ambiente e la tutela del territorio e del mare.
Nell’ambito della spesa previdenziale e sanitaria sono stati esperiti 502 interventi in materia di prestazioni sociali agevolate, rilevando irregolarità per il 25% dei casi e 15 controlli in materia di ticket sanitario rilevando irregolarità per l’86% dei casi.
Complessivamente, nell’ambito del settore sanitario, sono state accertate frodi per circa 5 milioni di euro, effettuati sequestri per oltre 10,6 milioni di euro, denunciati 78 (di cui 20 arrestati) e accertati danni erariali (in questo specifico settore) per oltre 13,8 milioni di euro.
ASSENTEISMO
Molteplici sono state le attività operative concluse nel corso del 2020 nell’ambito del contrasto al fenomeno dell’assenteismo nel settore della Sanità. In particolare, vale la pena di ricordare alcune operazioni eseguite dal Nucleo PEF di Catanzaro:
– l’operazione “Mezzo Servizio” che ha consentito di scoprire diverse e “fantasiose” modalità assenteistiche nel pubblico impiego sanitario. In primo luogo, è emersa la condotta di un Dirigente Medico dell’AOPC che si era ingiustificatamente assentato dal luogo di lavoro, maturando assenze ingiustificate per 4.186 ore nel decennio 2008/2018 (oltre 2 anni). Il suddetto, ritenuto responsabile di un danno erariale per oltre 226 mila euro, è stato destinatario della misura cautelare del sequestro preventivo finalizzato alla confisca;
– l’operazione “Camici Liberi” che ha consentito di individuare un medico assenteista, già indagato per truffa ai danni dell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, che è stato successivamente sospeso per un anno dall’esercizio della professione. Oltre al citato provvedimento è stato disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca anche per equivalente, di circa 19 mila euro;
– l’operazione “Cartellino Rosso” che ha riguardato il sistematico e reiterato assenteismo all’ASP e all’Ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro. Sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria 57 Funzionari e Dirigenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale e dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, di cui 15 destinatari di misure cautelari personali (sospensione dall’esercizio di un pubblico impiego). Tutti gli indagati sono stati rinviati a giudizio dal Tribunale di Catanzaro. È stato segnalato alla Procura Regionale della Corte dei Conti presso la Sezione Giurisdizionale per la Calabria un danno erariale pari a oltre 4 milioni di euro;
ULTERIORI INDAGINI NEL SETTORE SANITA’
– Operazione “Cuore Matto”. L’attività, eseguita dal Nucleo PEF di Catanzaro ha permesso di disvelare che una struttura sanitaria calabrese convenzionata con il S.S.N. – polo di eccellenza a livello nazionale nella cardiochirurgia interventistica – sebbene non avesse mai, realmente, attivata e resa operativa l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica (U.T.I.C.), per la quale era istituzionalmente accreditata, aveva artatamente rendicontato, alla locale Azienda Sanitaria Provinciale, le relative prestazioni che, per gli anni dal 2013 al 2019, figuravano attestarsi in circa 1.000 ricoveri “fantasma”, valorizzati in un quantum complessivo di oltre 10,5 milioni di euro. Su ordine del G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro è stata data esecuzione a 3 misure cautelari interdittive, applicate nei confronti degli organi di vertice della clinica e del dirigente pubblico istituzionalmente preposto al controllo, nonché al sequestro di oltre 10,5 milioni, pari all’indebito incamerato negli anni. I responsabili sono stati segnalati alla Procura Regionale della Corte dei Conti in ordine a un danno erariale pari all’importo sequestrato;
– Operazione “Solleone”, riguardante accertamenti di illeciti in materia di edilizia ospedaliera, nell’ambito della quale è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria contabile un danno erariale complessivamente per circa 3 milioni di euro concernente illeciti finanziati con fondi strutturali europei gestiti dalla Regione Calabria. I fondi erano stati impiegati per la costruzione di impianti di concentrazione solare mai utilizzati ma, soprattutto, inutilizzabili perché abusivi dal punto di vista edilizio e sismico. Gli impianti sono stati colpiti da ordinanze di demolizione.
CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA
La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria, a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenziale.
Nel corso del 2020, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 526 soggetti, ed ammonta ad oltre 40,4 milioni di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno raggiunto, rispettivamente, la quota di oltre 89 milioni di euro e di circa 1,5 milioni di euro.
Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per oltre 59 milioni di euro e confische in via definitiva di beni per circa 6 milioni di euro, conseguenti allo svolgimento di 10 accertamenti nei confronti di 12 soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc..
In tale ambito, meritano di essere ricordate le seguenti attività:
– l’operazione “Imponimento”. Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro e il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza di Roma, diretti e coordinati dalla Procura della Repubblica – D.D.A. di Catanzaro, hanno dato esecuzione al Fermo di Indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica nei confronti di 74 indagati per associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione finalizzata alla produzione, al traffico di sostanze stupefacenti e altri numerosi reati. L’attività d’indagine, che ha coinvolto complessivamente 158 soggetti, è intervenuta in concomitanza con una analoga attività svolta in Svizzera, con l’esecuzione di arresti e perquisizioni da parte dell’Autorità Elvetica, la cui collaborazione è stata preziosissima. È stato, inoltre, eseguito il sequestro preventivo d’urgenza disposto dal P.M. di beni immobili, aziende, società, beni mobili registrati, rapporti bancari, riconducibili ai principali indagati, per un valore stimato in oltre 169 milioni di euro. Successivamente, nel mese di ottobre 2020, sono stati sequestrati ulteriori beni per un valore di oltre 17 milioni di euro nei confronti dei due imprenditori già sottoposti dal mese di luglio alla misura cautelare personale;
– l’operazione “Yellow Submarine”. Sequestrati beni per un valore di oltre 55 milioni di euro nei confronti di alcuni soggetti affiliati e/o contigui alla cosca Accorinti di Briatico (VV). Le indagini patrimoniali condotte dagli investigatori del GICO del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro e del Servizio Centrale d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) della Guardia di Finanza di Roma, prodromiche all’emanazione dei provvedimenti di sequestro, hanno consentito di ricostruire in capo agli indagati ingenti patrimoni, i cui valori sono risultati sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati o alle attività economiche svolte dagli stessi e dai loro familiari.
BILANCIO OPERATIVO “REDDITO DI CITTADINANZA” Anno 2019-2021
I finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro, nell’ambito delle attività finalizzate al controllo della spesa pubblica nazionale, in sinergia e collaborazione con l’INPS, hanno individuato e segnalato finora all’Autorità Giudiziaria 129 soggetti per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza, hanno passato al setaccio la posizione di 139 famiglie, selezionate sulla base di molteplici indici di rischio e accertato l’indebita percezione del beneficio per circa 1 milione di euro.
CONTROLLO DEL TERRITORIO E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI
Nel corso del 2020 la Guardia di Finanza di Catanzaro ha proceduto al sequestro, complessivamente, di circa 5 kg di sostanze stupefacenti di cui oltre 4 kg di hashish e marijuana, e oltre 500 gr. di cocaina e di altre droghe, nonché 1 mezzo utilizzato per i traffici illeciti della specie, arrestando 27 soggetti.
BILANCIO OPERATIVO NELLO STATO DI EMERGENZA DA COVID-19 (Anno 2020)
A seguito della emergenza epidemiologica da Covid-19, i Reparti del Comando Provinciale di Catanzaro hanno concentrato tutte le loro risorse operative da un lato verso la verifica del rispetto delle misure di contenimento e, dell’altro, verso il contrasto di condotte ingannevoli e truffaldine finalizzate al conseguimento di illeciti profitti derivanti dallo stato emergenziale.
In tale ambito, si segnala, il sequestro, su tutto il territorio nazionale:
oltre 84.000 mascherine (dispositivi di protezione individuale) in quanto commercializzate lungo la filiera distributiva con esose percentuali di ricarico, ovvero, in altri casi non conformi alle vigenti norme sanitarie e, quindi, non sicure;
oltre 2.140 litri di igienizzanti (detergente commercializzato illecitamente come sanificante e battericida);
oltre 16.800 prodotti vari (tra disinfettanti, saponi, etichette di cui 2.500 da applicare sui detergenti illeciti).
In questo ambito, merita di essere ricorda l’operazione “Polish Masks”. L’attività operativa, condotta dai militari della Tenenza di Soverato, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Catanzaro, iniziata da controlli di routine presso operatori commerciali della località costiera, ha permesso di risalire all’intera filiera commerciale, fino a arrivare ad una società distributrice avente sede nel napoletano, specializzata nel commercio e nel confezionamento di abiti di carnevale, che, in periodo di piena emergenza da coronavirus, aveva dirottato il suo core business nella vendita dei dispositivi di protezione individuale. Sono state sequestrate su tutto il territorio nazionale oltre 125 mila mascherine di provenienza cinese (di cui circa 74 mila nella provincia di Catanzaro), pericolosi per la salute pubblica destinate anche ai bambini. Le attività hanno portato alla denuncia della rappresentante legale della società distributrice, residente in provincia di Napoli, e del rappresentante di commercio, residente in provincia di Foggia, in concorso per i reati di frode in commercio e di contraffazione.