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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 28 NOVEMBRE 2024

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Gemelli Quarta di Merine di Lizzanello: il calvario infinito con le istituzioni che latitano Tre mesi di attesa per un ecocardiogramma a domicilio che deve ancora arrivare. L’appello al direttore generale dell’Asl per un incontro al fine di ottenere un’assistenza adeguata e una vita dignitosa finora rimasto inascoltato

Gemelli Quarta di Merine di Lizzanello: il calvario infinito con le istituzioni che latitano Tre mesi di attesa per un ecocardiogramma a domicilio che deve ancora arrivare. L’appello al direttore generale dell’Asl per un incontro al fine di ottenere un’assistenza adeguata e una vita dignitosa finora rimasto inascoltato
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Non solo una terribile esistenza, confinati in un letto cui gli ha destinati la sindrome
di Duchenne. I gemelli Quarta, nonostante gli appelli, le richieste d’intervento,
continuano a vivere quotidianamente un calvario che costringe il padre a trascorrere
la propria vita tra il loro capezzale e gli uffici delle istituzioni che nella gran
parte dei casi latitano a fornire le adeguate risposte che meriterebbero se e solo
se fossero valevoli per tutti le parole “solidarietà” e “diritto alla salute”
che è bene non dimenticare, sono principi costituzionalmente sanciti e precetti
direttamente applicabili dalle pubbliche amministrazioni. Ma, evidentemente, questi
vocaboli latitano nelle nostre, dove per Marco, Sergio e per il loro papà è una
battaglia continua come più volte la locale stampa ha voluto sottolineare.Questa
volta, Antonio, genitore a dir poco encomiabile, si sta scontrando con la lentezza
della locale ASL, che dopo tre mesi dalla richiesta di un ecocardiogramma a domicilio
– anche perché è praticamente impossibile spostare solo per dei semplici esami
i due pazienti – deve essere ancora effettuato. Ciò ha portato il padre a chiedere
un incontro con il nuovo direttore generale per manifestare le necessità dei due
ragazzi che hanno bisogno di quell’assistenza adeguata e tempestiva che oggi –
e, ripetiamo nonostante la miriade di appelli pubblici e non – manca.Appuntamento
che, peraltro, fino ad oggi risulta essere stato ripetutamente rimandato, sottolinea
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il quale si
rivolge al direttore generale dell’ASL Lecce affinché accolga la richiesta Antonio
Quarta e prenda a cuore questo dramma facendo tutto il possibile per far cambiare
rotta all’istituzione che egli guida.