“E’ davvero stupefacente che, ignorando il misero dato del 3 per cento ottenuto da Ncd nella città di Reggio Calabria, il senatore Gentile parli di altrui disfatta. Piuttosto il risultato delle elezioni comunali reggine dovrebbe avere, per un politico esperto come Gentile, un’unica chiave di lettura: i cittadini danno fiducia ai giovani e vogliono il nuovo”. E’ quanto afferma il presidente del Consiglio provinciale di Reggio Calabria, Antonio Eroi, che prosegue: “La gente ha voluto Falcomatà come sindaco di Reggio, allo stesso modo sceglierà Wanda Ferro come presidente della Regione. Peraltro, era stato Gentile stesso, per primo, a tracciare l’identikit di Wanda Ferro come candidata vincente, seguito a ruota da altri autorevoli rappresentanti di quel Ncd che, fino all’ultima ora, ha cercato l’accordo del centrodestra. Un accordo che è stato rifiutato come segno chiaro e netto di discontinuità con la politica immorale dei mercatini e dei condizionamenti. Sono certo che i calabresi liberi non daranno alcun consenso a quel quarto polo promosso dai fratelli Gentile, protagonisti indiscussi di trent’anni di fallimenti della politica calabrese, che nel corso della loro lunghissima esperienza nelle istituzioni a tutti i livelli si sono preoccupati di gestire nomine e consulenze più che dare risposte ai bisogni dei cittadini. Oggi Gentile dice di parlare di programmi concreti, probabilmente gli stessi con cui negli ultimi decenni ha contribuito ad affossare la Calabria. Anziché chiedere lo sblocco del turnover, dovrebbe spiegare ai calabresi come mai questo provvedimento è stato rifiutato fino ad oggi dal ministro della Sanità, del suo stesso partito. Capisco che per il senatore Gentile sia una sgradevole sensazione quella di sentirsi rifiutato da tutti, ridotto da cinghiale a brutto anatroccolo della politica. Capisco che sia disperato perché sente franare sotto i piedi il terreno su cui ha costruito decenni di gestione clientelare del potere. Capisco che abbia la necessità di attaccare Wanda Ferro per mostrare qualche segno di vita di un partito che sta rapidamente evaporando. Tanto nervosismo – conclude Eroi – non può però che partire da una consapevolezza: i calabresi hanno deciso di voltare pagina, e il 23 novembre manderanno in archivio una volta per tutte la vecchia politica e daranno al senatore Gentile l’ultima, mortale, ferita”.
Antonio Eroi