Giappone: vietata area 20 km da Fukushima
redazione | Il 21, Apr 2011
Oltre 90% morti sisma/tsunami per annegamento. Sommersa area grande quanto Tokyo
Giappone: vietata area 20 km da Fukushima
Oltre 90% morti sisma/tsunami per annegamento. Sommersa area grande quanto Tokyo
(ANSA) TOKYO – L’area nel raggio di 20 km dalla centrale nucleare di Fukushima è riclassificata come ‘no-entry zone’, dove l'”ingresso è vietato”. Lo ha annunciato il premier giapponese Naoto Kan, in visita nella prefettura di Fukushima. Kan ha in programma incontri con i residenti evacuati dall’area intorno alla centrale, oltre che con il governatore di Fukushima, Yuhei Sato. Il premier ha annunciato che la zona di 20 km intorno alla centrale diventerà “off-limits” dalla mezzanotte di oggi (giovedì 21 aprile). Allo stesso tempo, c’é anche la contestuale diffusione delle modalità da seguire per il ritorno momentaneo degli evacuati, per consentire la raccolta di effetti personali e beni necessari. Kan, che secondo l’agenzia Kyodo spiegherà i piani del governo per la ricostruzione, ha raggiunto la prefettura con un elicottero della Self-Defense Force, le forze armate nipponiche. Dopo il sisma/tsunami dell’11 marzo e la conseguente crisi nucleare, il governo ha disposto l’ordine di evacuazione nel raggio di 20 km dall’impianto, aggiungendo altri 10 km di fascia di rispetto, dove viene solo consigliato di lasciare la zona o almeno rimanere in casa. Esattamente un mese dopo il disastro, il Giappone ha ampliato la zona di evacuazione oltre i 20 km a causa delle preoccupazioni sull’accumulo di materiale radioattivo. I residenti delle aree soggette alla nuova disposizione sono tenuti a lasciare le rispettive abitazioni in circa un mese.
OCSE, PIL GIAPPONE 2011 +0,8%, RIMBALZO 2012 A +2,3% – La crescita economica in Giappone nel 2011 sarà dello 0,8%, in sensibile rallentamento dopo il 3,9% del 2010, ma nel 2012 rimbalzerà al 2,3%, spinta dalla ricostruzione del dopo terremoto. Lo stima l’Ocse, nelle sue prime previsioni per il Paese dopo il violento sisma del mese scorso. Le precedenti stime dell’organizzazione, contenute nell’Economic Outlook del novembre 2010, prevedevano una crescita dell’1,7% nel 2011 e dell’1,3% nel 2012. In particolare, spiega l’Ocse, “il danno agli stock di capitale, la carenza di elettricità e l’interruzione delle catene di fornitura ridurranno significativamente la produzione nella seconda metà del 2011”. A ciò seguirà però un rimbalzo nel terzo semestre, “trainato dagli investimenti fissi legati alla ricostruzione”, sia pubblici che privati. Resterà invece “relativamente contenuto” per tutto il 2011 il consumo privato, che dovrebbe contrarsi dello 0,5%, a causa della scarsa fiducia dei consumatori e della propensione a rinviare le spese più cospicue. La situazione migliorerà però nel 2012, quando “spese per la ricostruzione e investimenti residenziali prenderanno slancio”, aiutando i consumi a “rafforzarsi” e a tornare a crescere, dell’1,4%. OCSE, URGENTE RICOSTRUIRE MA ATTENZIONE A DEBITO – Il Giappone deve urgentemente “venire incontro ai bisogni umanitari e di ricostruzione” del dopo terremoto, e rispondere alla “situazione nucleare”, ma senza dimenticare di tenere sotto controllo i conti pubblici. Lo scrive l’Ocse, nel suo rapporto periodico sullo stato dell’economia nipponica. Gli sforzi di ricostruzione, spiega l’organizzazione parigina, “inevitabilmente creano la necessità di un aumento della spesa pubblica sul breve termine”, che però, “alla luce della situazione del debito, può richiedere di essere finanziato con uno spostamento delle uscite, e con un aumento a breve termine delle entrate, facendo appello al senso di solidarietà del popolo giapponese”. I costanti deficit di bilancio, ricorda l’Ocse, secondo le proiezioni “spingeranno il debito pubblico lordo a un livello senza precedenti di 200% del Pil, e il debito netto al 115% nel 2011”. In queste condizioni, sul medio termine “un piano di consolidamento fiscale credibile e dettagliato, che includa tagli alle spese e aumenti delle tasse, sarà la priorità assoluta”. La riforma fiscale dovrà inoltre “essere accompagnata da una riforma dello stato sociale che limiti le pressioni di spesa legate al rapido invecchiamento della popolazione”.
redazione@approdonews.it