“Gilda degli insegnanti” porta a Strasburgo il caso italiano L'Associazione sindacale reggina invitata in Francia da Antonio Eroi per esporre le problematiche italiane in occasione della Settimana della Democrazia Locale
In occasione della Settimana della Democrazia Locale a Strasburgo la “Gilda degli insegnanti” di Reggio Calabria è stata invitata dal componente italiano del Congresso dei poteri locali regionali, nonché presidente del consiglio provinciale di Reggio Calabria Antonio Eroi, per discutere della situazione della scuola in Italia. “Sono stato onorato – ha dichiarato Giuseppe Amaniati della Gilda Unams – di poter relazionare davanti a tutti i membri del Congresso dei Poteri Locali regionali facendo breccia su quanto sta succedendo in Italia dal punto di vista della democrazia e della costituzione che nell’ultimo periodo è stata decisamente calpestata. I nostri padri fondatori della Costituzione sicuramente oggi rimpiangerebbero i sacrifici che sono stati fatti per portare l’Italia a diventare un paese civile. Oggi l’associazione della Gilda di Reggio Calabria rappresentata dal suo coordinatore ha potuto confrontarsi con altre associazioni europee che lavorano nel sociale come “Ikona” con il suo presidente Ana Maria Petrea e “StepV” per la Spagna con l’associazione degli insegnanti spagnoli con i quali si è aperto uno scambio d’idee per l’Europa in ambito scolastico.
In particolar modo vorrei sintetizzare la legge 107/2015 che in molte sue parti confligge con principi costituzionali e disposizioni normative e contrattuali. Ciò avviene, ad esempio, nel momento in cui essa lede la libertà d’insegnamento, crea un’autorità salariale nella figura di una sola persona. A tali principi costituzionali e a tali disposizioni normative e contrattuali, di cui la legge 107 non ha sancito in alcun modo il superamento, è pertanto possibile fare riferimento nell’adottare comportamenti rivolti a salvaguardare un’idea di scuola fondata su partecipazione, collegialità e condivisione.
A breve si procederà a impugnare davanti al Giudice competente le parti della legge che si ritengono anticostituzionali.
A tal fine, fermo restando il doveroso rispetto dell’autonomia professionale dei docenti e del personale ATA e di quella degli organi collegiali di governo della scuola nelle loro deliberazioni, si forniscono alcune indicazioni di possibili e pienamente legittimi comportamenti, con lo scopo esclusivo di evitare che la legge 107 possa arrecare grave pregiudizio alla professionalità docente e alla libertà d’insegnamento.
L’organismo del Collegio Docenti rappresenta una sede fondamentale di partecipazione e di condivisione nel programmare e gestire l’attività della scuola, impegnando la responsabilità e la professionalità di ogni docente a partire dall’individuazione degli obiettivi e delle strategie di un’efficace offerta formativa.
Una delle competenze ad esso assegnate è quella di deliberare il piano annuale delle attività: tanto più puntuale risulterà la delibera tanto minore sarà il margine di discrezionalità esercitabile dal dirigente scolastico che lo deve attuare.
La legge, peraltro, non ha abolito gli artt. 4 e 5 comma 1 del DPR 275/99, ma ne ha solo modificato l’art. 3 relativamente alla procedura di definizione del POF triennale.
Ancora al Collegio dei Docenti spetta deliberare se e quali articolazioni debbano essere eventualmente costitute (team, gruppi di progetto, dipartimenti ecc.) e come individuare i coordinatori degli organismi attivati con riferimento sia alla didattica che ad aspetti organizzativi.
Il Collegio dei Docenti, che a settembre è chiamato a scegliere i propri rappresentanti nel Comitato di Valutazione, accompagni tale adempimento:
1. evidenziando le ragioni per cui si ritiene che la modalità configurata dalla legge non valorizzi adeguatamente la professionalità del corpo docente;
2. indicando nel contempo come opportuna la scelta di ricondurre l’individuazione dei criteri di erogazione all’ambito delle intese fra DS e RSU, stante anche la natura di compenso accessorio che la legge stessa assegna a tali emolumenti.
Il valore della condivisione, sia nel Collegio sia in sede di contrattazione, è fondamentale per favorire una migliore qualità dell’offerta formativa, valorizzando la responsabilità e gli impegni assunti consensualmente dai diversi attori.
I componenti del comitato di valutazione, espressione del collegio che li ha individuati e scelti, potranno – conseguentemente e coerentemente a quanto indicato nel verbale del Collegio – astenersi dal formulare criteri per l’attribuzione del bonus.
Il Consiglio di istituto, rispetto alla costituzione del Comitato di Valutazione, può muoversi in analogia a quanto suggerito per il Collegio Docenti.
I Dirigenti Scolastici, in un’ottica volta a favorire condizioni di “buon governo” delle istituzioni loro affidate, possono assumere ogni comportamento utile a prevenire occasioni di conflitto valorizzando le prerogative e le deliberazioni degli Organi Collegiali, esercitando la propria leadership con modalità improntate a principi di condivisione e collegialità.
E’ poi opportuno evidenziare che il DS non ha competenza in materia didattica. Ogni decisione riguardante l’organizzazione della didattica, ivi compreso quanto concerne le modalità di impiego a tal fine dei docenti (comma 1 art. 5 Regolamento autonomia) non può non tenere conto delle prerogative degli Organi Collegiali, prerogative che vigono nella loro integrità.
Il personale Ata, sia nella sua funzione di componente del Consiglio di istituto (elezione dei rappresentanti di Genitori, Docenti, Studenti nel Comitato di valutazione) sia nella sua eventuale funzione di componente RSU (contrattazione dei criteri per l’assegnazione delle risorse aggiuntive), potrà seguire le medesime indicazioni già illustrate per le altre componenti professionali (Docenti e Dirigenti Scolastici).
Va infine ribadito che attiene alle relazioni sindacali, ai sensi dell’art. 6 del CCNL, tutto ciò che riguarda le modalità di utilizzo del personale e le ricadute sull’organizzazione del lavoro.
La proroga del contratto precedentemente sottoscritto, per l’anno scolastico 2014-2015 va evitata, in considerazione della particolare complessità della nuova fase che si apre col nuovo anno scolastico, che è anche quello in cui le RSU elette a marzo 2015 sono per la prima volta interamente coinvolte nel processo di definizione del contratto d’istituto. Le RSU provvedano quindi con atto formale a richiedere l’avvio delle trattative per il rinnovo relativo all’anno scolastico 2015-2016, che devono iniziare, come previsto dal CCNL, entro il 15 settembre.