Gioia, lo sciopero promosso da Filcams e Cgil
redazione | Il 06, Mag 2011
Grande la partecipazione popolare VIDEO
ALL’INTERNO DELLA NEWS IL VIDEO DELLO SCIOPERO GENERALE
di MARZIA MATALONE
Gioia, lo sciopero promosso da Filcams e Cgil
Grande la partecipazione popolare
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Un cielo sereno e una piazza gremita di rosse bandiere sventolanti hanno salutato quest’oggi lo sciopero generale promosso da Filcams e Cgil a Gioia Tauro. La manifestazione, che ha richiamato la presenza di molte persone (lavoratori calabresi e stranieri, ma anche studenti e giornalisti) è stata indetta allo specifico scopo di richiamare l’attenzione del popolo su una serie di questioni fondamentali, e malgrado ciò ancora irrisolte, le quali sembrano segnare al momento non solo la realtà della nostra regione, ma quella di tutta la nazione Italia, divenendo causa primaria di una più generica “crisi” che viene avvertita da tutti, nei settori della produzione e nella vita sociale. Particolarmente dibattuto ed evidenziato è stato il problema legato al crollo del settore economico e finanziario che a causa di un susseguirsi di scelte di governo errate ha determinato l’incremento della precarietà e della disoccupazione, fattori che sono andati a colpire duramente e in particolar modo i più giovani, soprattutto se laureati. Come ha sottolineato Nino Calogero, Segretario Generale del comprensorio di Gioia Tauro, “oggi come oggi anche una giornata di sciopero come questa finisce per pesare parecchio sul reddito delle famiglie. È evidente che bisogna cambiare le cose”. Fra le molte problematiche emerse nel corso degli interventi, spiccano in particolare: quelle legate all’abbondono da parte del governo del grande porto di Gioia Tauro, una delle fonti di reddito più significative per la nostra regione, che nonostante questo continua ad essere lasciato a se stesso e a subire sempre di più la concorrenza dei porti stranieri; quella connessa alla stabilizzazione dei lavoratori Lsu e Lpu, che entro la fine di giugno saranno sottoposti ad un licenziamento di massa; il tentativo di distogliere l’attenzione degli italiani dai prossimi referendum indetti per decidere su due questioni importanti come la privatizzazione dell’acqua e l’introduzione del nucleare. Significativo anche l’intervento di Giuseppe Pugliese, capo dell’osservatorio emigrati AfriCalabria, che ha ribadito la necessità di contrapporsi da un lato all’egemonia delle multinazionali in favore dell’imprenditoria locale, e dall’altro, al disinteresse del governo nei confronti delle attività agricole, affermando che “dovrebbero essere le multinazionali ad andare via dal nostro paese e non i nostri fratelli immigrati”, i quali rappresentano invece un’importante risorsa lavorativa che contribuisce all’aumento del Pil nazionale.
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