Gioia Tauro, Aldo Alessio si candida alle primarie per la scelta del sindaco L’ex sindaco antimafia ha illustrato alla cittadinanza la sua bozza di programma stilata insieme all’associazione “Città futura” ufficializzando di fatto il suo ritorno alla politica attiv
GIOIA TAURO – Primarie di coalizione per decidere chi sarà il candidato a sindaco del centrosinistra alle prossime amministrative: ad annunciarlo il neo consigliere regionale Sebi Romeo, che attualmente riveste il duplice incarico di segretario provinciale del Pd e commissario di circolo della città del porto, intervenuto all’incontro pubblico, svoltosi sabato sera presso sala Fallara, durante il quale l’ex sindaco antimafia Aldo Alessio ha illustrato alla cittadinanza la sua bozza di programma stilata insieme all’associazione “Città futura” ufficializzando di fatto il suo ritorno alla politica attiva. C’è già una data, fissata per il prossimo 25 gennaio, così come l’adesione di altri competitor disponibili. A misurarsi con Alessio, non ancora iscritto ad alcun partito ma sostenuto con forza dalla corrente riformista del Pd che ha lanciato la proposta delle consultazioni interne, di sicuro ci sarà un esponente del Centro Democratico del quale però non si conosce ancora il nome: la formazione politica dell’ex consigliere regionale Pasquale Tripodi, che a livello comunale è guidata dal giovane Carmelo Altomonte e da Carmelo Riotto, ex assessore della giunta Bellofiore epurato a soli quattro mesi dall’incarico, ha già avanzato in tal senso una richiesta ufficiale. A scendere in campo, con ogni probabilità, anche un’altra storica figura della sinistra locale, Nunzio “Cosimino” Altomonte. Non è ancora chiaro invece se il primo cittadino dimissionario abbia intenzione di accettare la “resa dei conti” in casa Pd, da mesi dilaniata da divisioni e lotte intestine. Per ora, dai “renziani” del circolo tematico nessuna indicazione. “Non sarà un momento in cui si mostrano i muscoli o si misurano gli eserciti – ha comunque rassicurato Romeo – ma un confronto programmatico al quale seguirà uno slancio unitario per conquistare la città. Alessio fa parte di un gruppo dirigente che in tanti anni ha lavorato a un progetto, è evidente che noi saremo particolarmente vicini a lui e alle sue idee. È inoltre doveroso che la Regione si occupi e si preoccupi fattivamente di questa importante realtà territoriale”. Dal canto suo Alessio ha ribadito la volontà di riscatto dal degrado in cui verserebbe Gioia: “in passato, abbiamo dimostrato che nonostante le difficoltà può essere ben amministrata. Siamo pronti ad affrontare anche le primarie – ha rimarcato – non abbiamo paura, è il popolo a decidere chi deve rappresentarlo”. In platea, seduti in prima fila c’erano due tra i protagonisti della dura querelle con l’Amministrazione uscente: l’ex segretario di circolo Francesco Ierace e l’ex presidente del Civico consesso Mimmo Cento. Poi ancora esponenti di spicco della Cgil, i ragazzi dei “Giovani Democratici”, curiosi, sostenitori, fedelissimi per assistere alla presentazione di un manifesto incentrato su legalità e libertà, definite le più grandi risorse. Solo una bozza perché “nessun programma di governo può essere incisivo se non è stilato con la fattiva collaborazione di tutti”. Per questo, alla fine di ogni capitolo c’è la scritta “proposte da integrare”, dove troveranno spazio i suggerimenti che verranno fuori dalle prossime assemblee. Prima ancora che vengano presentate le liste, i candidati dovranno sottoscrivere un codice etico vincolante per gli amministratori che si impegneranno ad assicurare la totale trasparenza della loro attività pubblica e privata e della loro reale situazione patrimoniale. Tra i punti qualificanti, il rilancio del porto sfruttando al massimo tutte le sue potenzialità sia nel settore del transhipment che in quello della polifunzionalità, decantata da tutti i Governi ma mai realizzata. E in particolare l’istituzione della Zes attraverso un’adeguata e approfondita analisi economica. Per Alessio, bisognerà garantire al megaporto la sua autonomia gestionale sostenendo la candidatura di Gioia a sede autonoma dell’Autorità portuale della Calabria e contestando la volontà espressa dal Ministro delle Infrastrutture di unificare l’Authority di Gioia con quella di Messina, che nulla ha a che vedere con il transhipment. “L’area industriale dovrà essere inserita in un progetto di riconversione – si legge nella bozza di programma elettorale – lo Stato dovrà riprendersi ciò che è suo e dare la possibilità ai giovani imprenditori che presentano un progetto credibile e sostenibile di insediarsi all’interno di quei capannoni realizzati con i fondi pubblici della 488 e abbandonati. Dobbiamo prendere atto che l’Asi ha fallito il suo ruolo quindi avanziamo la proposta che tutta l’area industriale venga assegnata alla gestione dell’Autorità portuale mentre rivendichiamo il diritto di gestire la restante area della 2^ zona industriale ricadente nell’ambito del territorio del Comune. L’attività portuale potrà essere rilanciata e rafforzata se saremo nelle condizioni di costruire la Piattaforma logistica delle merci e cioè la capacità di aprire i container, svuotarli e riempirli per entrare nelle grande catena della ridistribuzione delle merci”. Infine sull’Ambiente: “è necessario pretendere una corretta e qualificata gestione del depuratore con un continuo controllo e monitoraggio. Inoltre, chi lo gestisce dovrebbe utilizzare i guadagni per investire sulle innovazioni tecnologiche e nella ricerca. Chiediamo la giusta attenzione da parte della Regione per affrontare e risolvere il delicato problema del termovalorizzatore assicurando una corretta gestione e i dovuti controlli sul funzionamento, sulla qualità dei rifiuti conferiti e del Cdr che deve essere bruciato nonché un continuo monitoraggio sull’emissione dei fumi. La Regione dovrà programmare un sistema innovativo di raccolta dei rifiuti che punti alla differenziata spinta sino al superamento e alla chiusura definitiva della struttura”.