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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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Gioia Tauro, chiude la scuola “Collodi” Frequentata dai bimbi rom della Ciambra. Appello delle mamme al Prefetto

Gioia Tauro, chiude la scuola “Collodi” Frequentata dai bimbi rom della Ciambra. Appello delle mamme al Prefetto
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di Domenico Latino

GIOIA TAURO – Una sconfitta per tutti. Si può riassumere così la chiusura della scuola dell’Infanzia “Collodi”, istituto di via Dante Alighieri (che comprende anche la Primaria) ubicato in uno dei pochi edifici cittadini ristrutturati di recente e completamente a norma di legge. Assume dunque anche i contorni di una beffa, se si pensa che i bambini saranno spostati in altre scuole che non hanno certo le stesse caratteristiche di sicurezza e vivibilità. Ma tant’è: è ormai notizia di qualche giorno fa il parere negativo dato dall’ufficio scolastico regionale ad una specifica richiesta avanzata tramite PEC dal dipartimento Istruzione della Regione Calabria. Il motivo? Non è tecnicamente possibile la riattivazione del codice meccanografico e le operazioni relative alla definizione degli organici non possono essere riaperte. Un vero peccato, anche perché la Città Metropolitana, su pressing dei genitori, sentito l’ufficio scolastico di Reggio Calabria, aveva deliberato all’unanimità una parziale rettifica del piano di dimensionamento che avrebbe permesso, previa parere della Regione, la riapertura di quegli istituti cancellati con un colpo di penna ricadenti in comuni commissariati come Gioia Tauro. Nulla da fare, per questo settembre “niet”, se ne riparlerà per l’anno scolastico 2019/2020. I piccoli alunni saranno costretti a frequentare la “Stella Maris” ma le mamme non vogliono arrendersi davanti a quella che, per loro, è una mera questione burocratica anche perché la “Collodi” si trova a poca distanza da una zona ad alta dispersione scolastica come il ghetto Rom della “Ciambra” e proprio per quei bimbi è in corso un programma di integrazione sociale che li aveva visti frequentare le classi ogni santissimo giorno. Soprattutto per questo, i genitori lanciano un appello al Prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari e al Garante per l’Infanzia, Antonio Marziale che tanta sensibilità stanno dimostrando per la questione “Ciambra”. Ma ricostruiamo la vicenda per ordine. Come si ricorderà, il nuovo piano di dimensionamento scolastico predisposto dalla Città Metropolitana a Gioia aveva falciato ben tre plessi, tra i quali proprio il “Collodi”. Erano seguite le vibranti proteste dei genitori, ricevuti, quest’inverno, dal consigliere della CM delegato alla programmazione della rete scolastica, Marino, il quale avrebbe fatto notare come il Comune di Gioia fosse stato sollecitato per ben tre volte per un confronto sul riordino ma che nessuno si era presentato, neanche un delegato, né era stata data alcuna comunicazione. Quando, a gennaio, da via Trento parte finalmente una lettera formale, oramai i termini sono ampiamente scaduti. Marino, dopo aver acquisito ulteriori elementi, ad aprile aveva posto la questione agli altri consiglieri arrivando nel mese di maggio alla sopracitata delibera di modifica. La palla era passata quindi alla Regione che doveva semplicemente ratificare ciò che la CM aveva deliberato. Dal dipartimento Istruzione, guidato dalla dott.ssa Anna Perani, prima di esprimersi si chiede parere all’USR che – arriviamo ad oggi – dice di no. “L’USR – evidenziano i genitori – forse non sa che il personale non sarebbe mutato e che non ci sono costi aggiuntivi riscaldamento e quant’altro) essendoci in quei locali la Primaria. Lo scorso anno, a luglio – aggiungono – la giunta regionale ha ratificato la delibera della CM in cui si autorizzava addirittura un nuovo punto di erogazione (scuola dell’infanzia di Santa Venere) facendo la nomina di insegnanti e personale ATA. Noi chiediamo che i nostri figli possano frequentare quel plesso, anche con un diverso codice meccanografico. La Regione prenda una posizione politica”.