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Gioia, chiuso il tesseramento PD: non c’è l’ex segretario Ierace

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GIOIA TAURO – Si apre e si chiude in poche ore il tesseramento 2016 del “nuovo” PD: martedì scorso, dalle 15 alle 20, all’interno di quella che due anni or sono è stata la sede elettorale dell’ex sindaco, Giuseppe Pedà, si sono contate 69 adesioni. Ma per una campagna così repentina, al via grazie ad una proroga concessa ai fini congressuali nazionali, ce n’è un’altra, quella del 2017, che partirà a breve, il tempo di sbrigare le “pratiche burocratiche”. Oltre ad alcune “new entry”, salta subito all’occhio il rientro dei cosiddetti “renziani”: non a caso, tra le prime tessere sottoscritte ci sono quelle dell’ex consigliere comunale Walter Bonanno, che in questi mesi ha fatto su e giù da Como, dove lavora, per partecipare alle varie riunioni e coagulare le diverse anime, e di altri importanti esponenti come Beniamino Laganà e Vanni Tomaselli. Spiccano viceversa le assenze dell’ex segretario di circolo, Francesco Ierace e della componente “cgiellina”, tra cui il segretario Filcams, Valerio Romano. “Ho ritenuto opportuno non rinnovare la tessera ad un partito lontano dalle esigenze della comunità gioiese e del gruppo che insieme a me condivide speranze, progetti e passioni” – è l’amaro commento del primo. Anche Romano ha precisato di non sentirsi rappresentato “da questo PD, sia a livello nazionale che regionale”. I due, come altri ex “dem”, hanno scelto di sposare in toto la causa del collettivo “Città futura” che sostiene la candidatura di Aldo Alessio, ormai da tempo in rotta con il partito. “Nei secoli fedeli”, invece, i fratelli Macino, notabili della Sinistra gioiese e da sempre grandi elettori dell’ex sindaco antimafia che, pur vicini alle sue posizioni, avrebbero scelto di rinnovare la tessera. “Non sono interessato alle vicende del PD – ha dichiarato Alessio – stiamo andando avanti con il nostro tesseramento. Nell’ultima assemblea ho chiaramente detto ai simpatizzanti di sentirsi liberi di scegliere ma non nel senso di “o con me o contro di me”. Non ho mai posto alcun veto né fatto opera dissuasiva. Non vedo contraddizioni anche se non so come riuscirà a far quadrare il cerchio chi un domani dovrà scegliere tra linee divergenti: certamente non può diventare un problema interno a “Città futura””. Dal PD gioiese, intanto, fanno sapere che si dialogherà principalmente con i partiti che fanno parte della coalizione di maggioranza alla Regione prendendo le distanze da quelle forze politiche che hanno sfiduciato il sindaco Pedà. Infine, l’ingegnere Giuseppe Romeo (nella foto), indicato tra i papabili candidati a sindaco in quota “dem” ha chiarito in una nota: “seguo  il PD da tempo e ho deciso di  farne parte in occasione del tesseramento. Non celando interesse per la politica gioiose, sono convinto che le battaglie personalistiche inibiscano la crescita sociale, al contrario credo nella costruzione comunitaria di proposte programmatiche, vere e realmente attuabili, che possano rappresentare possibilità di cambiamento e risoluzione delle problematiche. La mia presenza da professionista nel PD vuole essere contributiva, senza grandi velleità ma al servizio della mia città, tentando di spostare il tiro della discussione politica  sulle proposte ed i programmi. Una mia possibile propensione verso la candidatura a sindaco non rispecchia perciò il processo di crescita politica personale appena intrapreso, che necessita tempi di formazione adeguati e non corrispondenti con la perentoria scadenza elettorale”.