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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024

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Gioia Tauro, commemorazione del 76° anniversario della liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista Il 25 aprile, infatti, assume certamente il contenuto fondamentale del ricordo storico degli eventi, ma anche quello altrettanto importante di un’espressione di doverosa riconoscenza verso quegli uomini che, in questa giornata di commemorazione

Gioia Tauro, commemorazione del 76° anniversario della liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista Il 25 aprile, infatti, assume certamente il contenuto fondamentale del ricordo storico degli eventi, ma anche quello altrettanto importante di un’espressione di  doverosa riconoscenza verso quegli uomini che, in questa giornata di commemorazione

Si è svolta, nella mattinata di ieri, a Gioia Tauro, nello slargo antistante il monumento ai caduti eretto davanti al Palazzo S. Ippolito, la commemorazione del 76° anniversario della liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista.
Alla cerimonia, organizzata dall’Amministrazione comunale in modo ristretto e nel rispetto delle prescrizioni previste dall’attuale pandemia covid-19, hanno presenziato le massime Autorità militari della Città, il Commissario Straordinario dell’Autorità Portuale ed il Vescovo della Diocesi di Oppido Mamertina – Palmi, il quale, dopo i saluti istituzionali del Sindaco Aldo Alessio, susseguitisi all’omaggio reso al monumento ai caduti, ha svolto un sentito intervento nel ricordo degli eventi storici della resistenza occorsi nella primavera del 1945, così rimarcando il valore assoluto della libertà conquistata per merito dell’azione di coloro che per questo supremo valore hanno immolato le proprie vite, in un sacrificio estremo nutrito di generosità e passione civica.
Il 25 aprile, infatti, assume certamente il contenuto fondamentale del ricordo storico degli eventi, ma anche quello altrettanto importante di un’espressione di doverosa riconoscenza verso quegli uomini che, in questa giornata di commemorazione, continuano a vivere al di là del loro tempo e nella nostra memoria, proprio come ben disse il poeta Ungaretti, nel celeberrimo ed unico verso del componimento che gli rese onore : “Qui vivono per sempre gli occhi che furono chiusi alla luce perché tutti li avessero aperti per sempre alla luce”, pure ricordato nel corso della cerimonia.
Particolarmente significativo, infine, il richiamo che entrambi gli oratori hanno fatto alla metafora di una nuova libertà da riconquistare, con sacrificio tenace ed ancora uniti, per affrancarci dalle spire di questo difficile momento di pandemia derivato dalla diffusione del coronavirus.