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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 22 GENNAIO 2025

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Gioia Tauro, Omicidio Bagalà. Dall’ergastolo all’assoluzione definitiva per Giuseppe Brandimarte Così si conclude un processo complesso nel quale sono state polverizzate le dichiarazioni accusatorie provenienti da una pluralità di collaboratori di giustizia, quali Femia, Furfaro, Ieranò e Cortese

Gioia Tauro, Omicidio Bagalà. Dall’ergastolo all’assoluzione definitiva per Giuseppe Brandimarte Così si conclude un processo complesso nel quale sono state polverizzate le dichiarazioni accusatorie provenienti da una pluralità di collaboratori di giustizia, quali Femia, Furfaro, Ieranò e Cortese

La Corte di Cassazione, prima sezione penale, ha definitivamente assolto Giuseppe Brandimarte, ritenuto boss di Gioia Tauro, il quale accusato di essere il mandante dell’omicidio di Francesco Bagalà avvenuto il 26.12.2012, era stato inizialmente condannato all’ergastolo dalla Corte di assise di Palmi in data 03.12.2020, insime al ritenuto esecutore materiale Davide Gentile.
In accoglimento delle sottili ed articolate questioni giuridiche sollevate dagli avvocati Dario Vannetiello del Foro di Napoli e Giuseppe Fonte in difesa di Giuseppe Brandimarte, nonché di quelle degli avvocati Nico D’ascola e Salvatore Staiano in difesa di Davide Gentile, e nonostante il Procuratore Generale avesse chiesto di annullare la sentenza di assoluzione emessa dalla Corte di assise di appello di Reggio Calabria in data 27.06.22, la Suprema Corte ha dichiarato inammissibile l’impugnazione proposta dal Procuratore generale del distretto calabrese condividendo in pieno la linea difensiva.
Così si conclude un processo complesso nel quale sono state polverizzate le dichiarazioni accusatorie provenienti da una pluralità di collaboratori di giustizia, quali Femia, Furfaro, Ieranò e Cortese.