Gioia Tauro, è scontro tra lo studio legale avv. Macino e il sindaco Simona Scarcella Ecco i particolari
redazione | Il 11, Gen 2025
Egregio Direttore
In merito alla pubblicazione in data odierna di un comunicato del Comune di Gioia Tauro avente ad oggetto vicende processuali inerenti ad un concorso pubblico nel quale risulta interessata una mia assistita, peraltro indicata quale parente di primo grado di un assessore comunale in carica al tempo della procedura concorsuale, le chiedo di pubblicare le seguenti precisazioni, tutte documentate e documentabili.
Il Comune di Gioia Tauro ha bandito separati concorsi per titoli riservati ai dipendenti interni;
la mia assistita – in servizio presso il Comune da oltre 20 anni – ha partecipato, così come altri dipendenti, alla procedura concorsuale per un posto di categoria C (Ufficio Tributi);
la mia assistita è stata proclamata vincitrice dalla Commissione Giudicatrice, avendo ottenuto un punteggio superiore agli altri partecipanti;
uno dei partecipanti alla procedura ha legittimamente adito il Tar di Reggio Calabria, ritenendo di avere titoli maggiori. Il Comune di Gioia Tauro si è costituito in giudizio sostenendo la legittimità della procedura e così ha fatto la Vincitrice allegando e documentando le proprie ragioni;
il ricorrente ha rinunciato alla discussione sulla sospensiva dell’atto, pur richiesta, che ha dichiarato vincitrice la mia assistita. Pertanto la causa dovrà ancora essere decisa nel merito, quando sarà fissata la udienza;
a seguito della definizione della procedura concorsuale con l’approvazione definitiva della graduatoria, è stata comunicata al Comune la autorizzazione del COSFEL, a seguito di ogni controllo e verifica dovuta in sede ministeriale e, conseguentemente, il Segretario comunale ha fissato la data di sottoscrizione del contratto;
la nuova Amministrazione comunale, con violazione di ogni diritto ed in spregio alla ripartizione delle competenze, ha impedito la firma del contratto, perfino dichiarando di avere letto il ricorso e di condividere , come Amministrazione, la posizione del ricorrente, con evidente illecito interesse privato in atti di ufficio , già tutti sottoposti alla Giurisdizione amministrativa;
ma non solo: evidentemente consapevole della illegittimità della prima motivazione, l’Amministrazione Comunale ha prodotto una serie di atti amministrativi per cercare di dare una credibilità giuridica al proprio illegittimo oltre che illecito comportamento, finalizzato a danneggiare la mia assistita;
la mia assistita ha presentato ricorso al Giudice del lavoro (Giudice Ordinario) per ottenere il riconoscimento del già maturato diritto soggettivo perfetto alla assunzione, con richiesta di disapplicazione di tutti gli atti negativi del suo diritto approntati ed inventati dall’Amministrazione dopo la conclusione del concorso.
La mia assistita, entro i 60 giorni, ha altresì impugnato davanti al TAR gli atti amministrativi successivi alla definizione del concorso, a tutela dei suoi interessi legittimi;
Il TAR ha negato la sospensiva richiesta nel procedimento cautelare, e la decisione sarà pertanto affidata alla valutazione del merito;
Il Giudice del lavoro, invece, si è sottratto al Giudizio ritenendo che la trattazione del ricorso si appartenga alla Giurisdizione amministrativa. Tale decisione – che quindi non ha deciso nulla nel merito – sarà sottoposta, in reclamo, al Tribunale Giudice del lavoro, in composizione collegiale. Si attende , come sempre, piena giustizia, confidando nella granitica giurisprudenza della Corte di Cassazione in materia.
In conclusione NON vi è stata alcuna decisione da parte di alcun giudice – né ordinario né amministrativo – che abbia affermato la pretesa “piena legittimità dell’operato della Giunta Comunale.” Giunta comunale che, con il suo comunicato, rivela – invece ed ancora – che la sua azione è stata ed è indirizzata soltanto “contra personam”, arrivando a formulare perfino un collegamento tra il risultato del concorso e la condizione di parente di primo grado della vincitrice con un assessore comunale, perfino indicato falsamente come assessore “al ramo”. Sul punto gli interessati si tuteleranno in sede penale.
Il comunicato del Comune, come dimostrato, dunque è volutamente erroneo , falso, tendenzioso, provocatorio, occasione ulteriore di persecuzione di cittadini perbene, come purtroppo la Città è abituata dall’insediamento della nuova amministrazione. Gli Amministratori comunali, peraltro, pur consapevoli del contenuto falso e o fuorviante del comunicato, ne hanno tuttavia dato diffusione , pubblicandolo ufficialmente sulla pagina istituzionale fb del Comune di Gioia Tauro e largamente diffondendolo agli organi di stampa ed ai social network : con diretta responsabilità anche sui commenti che hanno generato e sui quali , ove offensivi, sarà promossa tutela nelle sedi competenti.
Gioia Tauro, 11.1.2025
Avv. Giuseppe Màcino