di Maria Teresa Bagalà

Qualche settimana ci eravamo occupati del caso del “Fiat Ducato” di proprietà del Comune di Gioia Tauro, adibito a trasportare persone diversamente abili, che, a causa di un guasto la cui riparazione sarebbe costata poco più di mille euro, è stato per diverso tempo fermo perché l’Ente non riusciva reperire i fondi per aggiustarlo. Una situazione che ha provocato dei disagi in quanto in quell’arco di tempo non è stato possibile espletare l’importante servizio di accompagnamento di queste persone in difficoltà presso i vari centri di riabilitazione della zona. A distanza di qualche giorno dal nostro articolo però la ragioneria è riuscita a “trovare” i fondi per garantire le spese di riparazione ed il servizio è stato ripristinato.
Negli ultimi tempi, però, ci sono giunte diverse segnalazioni, da fonti bene informate, che ci hanno comunicato che quella del “Fiat Ducato” non è una situazione isolata. Sembra, infatti, che uno dei pulmini adibiti al trasporto degli studenti frequentanti le scuole della città è fermo da oltre un mese per analoghi problemi. Anche lo scuolabus, appunto, ha riportato un guasto che, per essere riparato, necessiterebbe di una somma che si aggira intorno ai duemila euro o poco meno. Analogamente a quanto era successo per il mezzo che trasporta i disabili, l’ufficio ragioneria non è nelle condizioni di reperire i fondi per le riparazioni e così il pulmino per diverso tempo è rimasto parcheggiato presso l’officina del meccanico che si dovrebbe occupare della riparazione il quale, vantando già molti crediti nei confronti del comune, si rifiuta di eseguire il lavoro senza aver assicurato l’impegno di spesa. Da qualche giorno tuttavia qualcosa si è “mosso”, nel senso che addirittura, visto che il Comune non riesce a garantire la spesa per la riparazione, e visto che il meccanico non poteva più tenere il mezzo nella sua officina in quanto aveva bisogno di spazio per lavorare, lo scuolabus è stato spostato e giace parcheggiato presso il cortile della Scuola Elementare “Eugenio Montale”.
Vane le lamentele delle mamme degli studenti che, con regolarità, si recano al Comune per protestare per questo disservizio che provoca alle loro famiglie delle difficoltà, specie se non si ha un mezzo a disposizione per poter accompagnare i figli a scuola. Ma, oltre a ciò, questa paradossale situazione porta in realtà alla luce un’ altra importante questione, che è quella dell’ integrazione scolastica. Lo scuolabus guasto, in effetti, ha tra le zone ricoperte con il suo servizio, la zona della Ciambra. Un quartiere dove risiede un’intera comunità di etnia Rom, una specie di ghetto, che da quando il mezzo di trasporto non va a prendere i ragazzi, questi non stanno frequentando le lezioni. Una situazione delicata nei confronti della quale, ci si augura, il Comune prenderà al più presto dei provvedimenti perché, sebbene ci si rende conto della grave situazione debitoria in cui versa l’Ente, non è giusto che a farne le spese siano le classi più deboli come i minori, gli ammalati o coloro che hanno bisogno di inserirsi nella società come i giovani del quartiere Ciambra.