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Gioia Tauro: i dipendenti esasperati contestano l’Assessore Regionale

Gioia Tauro: i dipendenti esasperati contestano l’Assessore Regionale

| Il 17, Nov 2010

Contestato l’Assessore Caridi dal personale del Comune di Gioia Tauro in lotta per il mancato pagamento degli stipendi e per la negazione di alcuni servizi alla Città.Il Comune è al “Fallimento” ed ancora non arrivano certezze

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L’assemblea  permanente del personale del comune di Gioia tauro ( impiegati e Lsu-Lpu) ormai da tre  mesi  senza stipendi ha indetto un sit-davanti la sede del Comune   per la mancanza  risposte concrete rispetto ai tempi dei pagamenti .Alcuni lavoratori di sono incatenati minacciando di inscenare altre poteste estreme.

In tarda mattinata,  a palazzo Sant’Ippolito, è giunto in visita  L’Assessore Regionale Caridi  invitato ad occuparsi dei problemi  delle imprese che hanno subito  danni nell’ultimo alluvione.

I lavoratori ed i cittadini  hanno duramente contestato l’On Caridi perché,  dopo averlo informato dei motivi dell’agitazione,  non solo non hanno ricevuto risposte sugli impegni della Regione  , ma addirittura è emerso che disconosceva il problema.

E’ inaccettabile che un autorevole componente della Giunta Regionale, come L’on.le Caridi, possa disconoscere una vicenda,   cosi grave,  nonostante ,da parecchi giorni, la stampa  ne riporta notizia e  lo stesso Presidente Scopelliti sia stato più volte , a detta del Sindaco della città, informato

La Città di Gioia Tauro  è  da a sempre uno dei simboli della Piana di Gioia Tauro , del Sud e dell’economia dell’intero Paese, vive , da troppo tempo , una grande condizione di disagio.

Nelle scorse elezioni regionale il responso elettorale, in città,  ha dato la percentuale più alta di consensi di tutta la regione all’attuale governo di centro-destra .Quanto è accaduto oggi, con le contestazioni , non può che essere visto come l’incrinarsi del rapporto di fiducia tra i cittadini e l’operato della Giunta calabrese

Infatti, a  Gioia Tauro , dinnanzi all’immobilismo delle istituzioni sta avvenendo l’impossibile .

Chi pensava che sarebbero bastate le vicende della mala politica e della cattiva amministrazione, per affossare definitivamente una  Città “saccheggiata”, non poteva mai immaginare che sarebbe arrivato anche l’alluvione per  far giungere  nella disperazione , all’orlo del disastro centinaia di famiglie .

Ancor più grave è che,  la “bancarotta “ del Comune e l’alluvione, arrivano nel profondo Sud, abbandonato da tutti e lontano da ogni considerazione di  livello nazionale.

Oggi, quanto accade in Calabria vale molto meno di quel che avviene  in  altre  parti del Paese .

Crediamo che l’assoluto silenzio delle istituzioni e lo scarso impegno  siano complici di una situazione che sta diventando giorno per giorno sempre più difficile da controllare dal punto di vista sociale.

Centinaia  di famiglie gioiesi sono senza reddito e da giorni molti servizi essenziali sono stati sospesi. Solo per citarne alcuni  si segnala che le scuole sono senza telefono a causa del mancato pagamento delle utenze telefoniche , i vigili urbani non posso svolgere il loro servizio per mancato rinnovo della polizza di assicurazione , del  cambio dei  pneumatici e  per l’assenza  del carburante. A giorni verranno sospesi i servizi mensa ed  è a rischio l’illuminazione pubblica , la posta non parte da diversi giorni.

Questo è lo scenario devastante di una istituzione pubblica che considerata alla strega di un privato non ha credito da parte delle banche che, negando il servizio di tesoreria, impediscono di fatto l’utilizzazione delle poche risorse spendibili.

Infatti, i lavoratori LSU-LPU   destinatari delle somme erogate dalla regione, per l’attività integrativa oraria svolta, non possono essere pagati a causa , appunto, della mancanza del sevizio tesoreria ;  questo è un paradosso.

Come Cgil   ci chiediamo perché il la Regione Calabria intervenendo subito  voglia farsi garante  per favorire  lo svolgimento dei servizi ai cittadini ed  il pagamento dei salari a tutto il personale dipendente e LSU-LPU .

Non è accettabile che  tutto questo grave silenzio  diventi, giorno per giorno, oltre che un danno una beffa.

Si può sopportare  che un comune sciolto per infiltrazioni mafiose , saccheggiato nelle finanze e per anni amministrato nell’illegalità rischi ora la “chiusura” a danno dei cittadini e di chi ci lavora?

Il mancato pagamento degli stipendi  e la negazione di servizi  pubblici sono  un’altra illegalità.

La lotta continua   per riaffermare legalità,dignità e democrazia