Il campione mondiale di apnea Giurgola a Gioia Tauro Il recordman salentino in città per una festa in suo onore, a conclusione del II stage annuale per appassionati
GIOIA TAURO – Si è da poco concluso con successo il secondo stage annuale per gli appassionati di immersione in apnea. Il corso, svoltosi a Reggio, ha registrato la partecipazione di 18 ragazzi del territorio impegnati in una tre giorni intensa (è proprio il caso di dire “una full immersion”) di yoga, tecniche di respirazione e potenziamento muscolare. Ma non è tutto: a tenere le sessioni un “prof.” d’eccezione come il campione nazionale e mondiale di apnea profonda, Michele Giurgola. Lo abbiamo incontrato in città, in occasione di una serata organizzata da alcuni corsisti in suo onore, scoprendo che il recordman, originario del Salento, è particolarmente legato al capoluogo pianigiano e ci torna spesso, visto che la sorella è fidanzata proprio con un gioiese. Abbiamo quindi colto l’occasione per scambiare qualche parola su uno degli sport più affascinanti ma, a queste latitudini, paradossalmente ancora poco praticato, nonostante le peculiarità naturali descritte dallo stesso Giurgola che, nella sua brillante carriera, di fondali ne ha visti: “avete un mare meraviglioso – ha evidenziato – ho avuto modo di apprezzare un grande blu intenso a neanche 100 metri dalla riva, io a Lecce lo trovo a 5 miglia. Gli appassionati cercano questo tipo di situazione perché permette di affrontare un’importante profondità stando in assoluto relax. Molti ragazzi – ha aggiunto – vivono il senso dell’apnea ma non sanno come allenarsi per questo bisogna puntare tantissimo sulla formazione”. Insieme a lui, Costantino Giuliano, tra gli organizzatori dello stage: “il lavoro si è basato molto sugli allenamenti fisici e l’aumento dei tempi di apnea tramite rilassamento corporeo che poi si traduce in una maggiore sicurezza in mare”. Infine, la testimonianza del giovane gioiese, Alberto Romeo: “pratico apnea e pesca in apnea da due anni. A quanti si avvicinano a questa disciplina, ancora poco conosciuta nella zona, raccomando sempre di portarsi sempre dietro l’ “amica” boa, di uscire sempre in coppia mantenendosi a una certa distanza dal sottocosta e, soprattutto, di non superare mai i propri limiti!”.