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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

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Gioia Tauro, la controreplica di Aldo Alessio al gruppo politico dell’avv. Scarcella, “mai rubato, falsificato carte e preso mazzette” "Sono imputato di peculato d’uso perché i vigili urbani mi avrebbero accompagnato un paio di volte da casa al Comune con la macchina di servizio, dopo avere avuto un infarto e successivamente alle dimissioni ospedaliere per una operazione cardiaca"

Gioia Tauro, la controreplica di Aldo Alessio al gruppo politico dell’avv. Scarcella, “mai rubato, falsificato carte e preso mazzette” "Sono  imputato di peculato d’uso perché i vigili urbani mi avrebbero accompagnato un paio di volte da casa al Comune con la macchina di servizio, dopo avere avuto un infarto e successivamente alle dimissioni ospedaliere  per una operazione cardiaca"

In relazione alle deliranti dichiarazioni dei rappresentanti dei Gruppi politici a sostegno dell’avv. Simona Scarcella Signori Giulio Ranieri, Antonino Parrello, Giuseppe Romeo e Cristia Guerrisi, intendo precisare quanto segue:
– Confermo le mie dichiarazioni in relazione alla Posizione del Comune di Gioia Tauro rispetto alle situazioni di fatto e di diritto relative al processo Water front, essendo le stesse assolutamente ancorate ad atti processuali ed alla costituzione di parte civile dell’Ente, gravemente danneggiato sul piano patrimoniale e morale;
– quale legale rappresentante dell’Ente , doverosamente e nell’esercizio di specifici diritti, ho reso chiara la posizione dell’Ente nei confronti di quanti hanno perfino osato dichiarare il falso sulla loro posizione attuale, per evidenti e non legittimi interessi personali;
– non ho interesse personale nella vicenda. Ho solo i doveri di rappresentante di una città sconvolta, umiliata, oltraggiata da comportamenti inaccettabili;
– non mi ricandiderò alla carica di Sindaco per motivi strettamente personali e non certo per problemi politici o giudiziari. E l’ho dichiarato da tanto tempo, ma sempre continuando ad operare per consentire alla città di avere una possibilità di futuro uscendo da un dissesto di oltre 60 milioni di debito dichiarato nel 2017 e con circa trenta dipendenti in meno sull’organico e la quasi totalità delle posizioni apicali mancanti .
– nella mia vita non ho mai rubato, falsificato carte, preso interesse privato in atti di ufficio, preteso mazzette. Ho solo fatto il mio dovere ed affrontato pericoli. Non ho costituito patrimoni inspiegabili e soprattutto non ho mai frequentato né frequento consorterie mafiose o amici degli amici. Ho sempre rifiutato voti non liberi né carezzato i soliti noti. Lo speravo per la prossima campagna elettorale ma non ne sono affatto sicuro. Mi dicono i rappresentanti della futura candidata Sindaca Scarcella che sono imputato di peculato, “uno dei reati più gravi contro la pubblica amministrazione” come mi ricordano i molto indottrinati accusatori. E’ vero: sono imputato di peculato d’uso perché i vigili urbani mi avrebbero accompagnato un paio di volte da casa al Comune con la macchina di servizio, dopo avere avuto un infarto e successivamente alle dimissioni ospedaliere per una operazione cardiaca. Vedremo se questa accusa abbia un senso contro un sindaco che non aveva nemmeno una macchina di servizio, di solito a disposizione anche del sindaco di Roccacannucccia di sotto. Li notizio, però, per loro maggiore soddisfazione, che ho un altro più grave – quanto inconsistente – reato: sono imputato, insieme al comandante dei vigili ed un funzionario precario dell’Ufficio urbanistica ( che aveva preso il posto di un funzionario sospeso dal servizio per gravi reati) di omicidio colposo perché un caro amico, uscendo di strada con la sua autovettura è andato a morire contro un albero di ulivo. L’accusa dice che ci doveva essere un gard rial mai esistito, che certamente il sindaco non doveva mettere e che forse – ma solo forse – dovevano provvedere a metterlo i funzionari dell’Ufficio tecnico degli ultimi venti anni, responsabili della gestione. E ne conosciamo i nomi.-
Farò il mio dovere di sindaco sino all’ultimo giorno del mio mandato, del tutto insensibile alle ingiurie di quanti non sanno – o non hanno titolo – per confrontarsi con la verità.