Gioia Tauro, lavoratori del porto sul piede di guerra Per il 30 ottobre indetto uno sciopero. Alta tensione con i dipendenti in mobilità che occupano le rampe della A3 allo svincolo di Gioia Tauro
Il 30 ottobre tornano a scioperare i lavoratori del porto di Gioia Tauro. Il sindacato confederale di categoria unitario Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti, Ugl-Mare hanno proclamato lo stato di agitazione di tutti i lavoratori del comparto con la programmazione di una manifestazione che si terrà nella cittadina il prossimo 30 ottobre. Intanto ieri un altro fronte caldo si è aperto. È quello dei lavoratori in mobilità. Una rabbia che è esplosa ieri mattina quando Centinaia di lavoratori in mobilità in deroga hanno occupato le rampe d’ingresso della Salerno-Reggio Calabria a Gioia Tauro. L’ennesimo blocco dei pagamenti degli ammortizzatori in deroga ha fatto esplodere una protesta che ha portato anche a momenti di tensione. Un altro gruppo di lavoratori ha manifestato davanti palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale, sedendosi a terra e impedendo l’accesso. Le proteste sono terminate. “Ad oggi – comunica la Cgil – vi è stato solo il pagamento della mensilità di marzo 2014 e tutto l’arretrato è ancora inspiegabilmente fermo. Nelle settimane passate erano state fornite rassicurazioni sulle disponibilità finanziarie, ma il decreto di pagamento è ancora fermo e non si può più accettare una simile situazione che sta affamando migliaia di lavoratori in tutta la Calabria”. In tutta la regione sono circa 27 mila i lavoratori in mobilità, il cui sussidio è fermo al pagamento di marzo 2014.