Sfruttavano braccianti stranieri, 4 arresti a Rosarno e sequestri per 500 mila euro
redazione | Il 11, Mag 2013
Tre italiani ed un extracomunitario in menette con l’accusa di sfruttamento dell’immigrazione clandestina. Utilizzavano per lavorare nei campi degli immigrati senza regolare permesso di soggiorno e ricorrendo a violenze
Sfruttavano braccianti stranieri irregolari, quattro arresti a Rosarno e sequestri per 500 mila euro
Tre italiani ed un extracomunitario del Burkina Faso sono stati arresti con l’accusa di sfruttamento dell’immigrazione clandestina. I quattro sono accusati di utilizzare per lavorare nei campi degli immigrati senza regolare permesso di soggiorno e ricorrendo a violenze e minacce
REGGIO CALABRIA – Il caporale chiamato ‘padrone’ perché aveva l’assoluto potere di disporre del lavoro, costringendo i braccianti immigrati irregolari a pagare tre euro a testa per essere impiegati nella raccolta degli agrumi nella Piana di Gioia Tauro. E’ lo scenario che emerge dall’inchiesta dei carabinieri ‘Men at work’ che ha portato stamane all’arresto di tre imprenditori agricoli e di un cittadino straniero del Burkina Faso, che si occupavano di reclutare la manodopera stagionale. La gran parte degli immigrati veniva utilizzata nella zona di Rosarno dove, negli anni scorsi, ci fu la rivolta dei braccianti immigrati per protestare contro le precarie condizioni in cui erano costretti a vivere. Ma la situazione di vita dei lavoratori immigrati di Rosarno e delle zone limitrofe, con il passare degli anni, non è cambiata, nonostante le forze dell’ordine e la magistratura abbiano sferrato duri colpi contro il fenomeno dello sfruttamento della manodopera in agricoltura. L’indagine dei carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro è partita quando, nei mesi scorsi, i militari hanno deciso di controllare i movimenti e gli spostamenti di alcuni braccianti stranieri che affollavano le tendopoli della Piana. Dai numerosi controlli i carabinieri hanno individuato Alphonse Mare, un extracomunitario del Burkina Faso, che è stato arrestato stamane perché svolgeva il ruolo di caporale. Mare si faceva chiamare dai braccianti con l’appellativo di ‘capo’, oppure ‘padrone’. Imponeva agli immigrati impegnati nei campi una tangente di tre euro a testa al giorno, indipendentemente dal fatto se venissero prelevati con un pulmino o raggiungessero il posto di lavoro a piedi o in bicicletta. In molti casi i lavoratori stranieri erano costretti a viaggiare ammassati a bordo di un mezzo sul quale, al posto dei sedili, per fare maggiore spazio, venivano sistemate delle cassette di plastica. La loro paga era di un euro per ogni cassetta di mandarini e di 50 centesimi per ogni cassetta di arance raccolta. Oltre ad Alphonse Mare, i carabinieri hanno arrestato anche tre imprenditori agricoli, Rocco e Salvatore Gullini e Gennaro Paolillo, che avrebbero utilizzato la manodopera fornitagli dal caporale. La drammatica situazione dei lavoratori stranieri traspare dalle affermazioni del Procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo, secondo il quale “c’é una “ripresa del vecchio metodo del caporalato. Non è vero, comunque, che sia stata abbassata la guardia su questo fenomeno. Un lavoro a cottimo, vietato dalla legge, che consentiva cospicui risparmi ai proprietari delle tre aziende agricole, sequestrate in base alle nuove norme del Codice penale entrate in vigore dopo la rivolta di Rosarno di tre anni fa, che puniscono l’ intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro”. Per i braccianti stranieri, secondo quanto hanno riferito gli investigatori, non c’erano domeniche, né pause di riposo e nessuna tutela previdenziale. Chi non accettava tali regole era escluso e non aveva alcuna possibilità di lavorare.
LA NOTA DIRAMATA DAI CC
I Carabinieri a Gioia Tauro (RC) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Palmi, nei confronti di quattro soggetti, di cui tre italiani e un Nord Africano (del Burkina Faso), responsabili a vario titolo dei reati di cui agli:
– artt. 99, 110 e 603 bis c.p. (intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro);
– artt. 81, 110, 12 comma. 5 e 22 comma del D.Lgs. nr. 286/98 e successive modificazioni (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero);
Nel corso dell’attività investigativa, avviata lo scorso mese di gennaio dai Carabinieri di Gioia Tauro, è stato accertato come, in maniera sistematica e organizzata, gli indagati, attraverso un caporale nordafricano, assumessero manovalanza a basso costo, costituita da lavoratori extracomunitari, privi di permesso di soggiorno e comunque irregolari, organizzandone l’attività lavorativa (addetti alla raccolta di agrumi) in condizioni di sfruttamento, ricorrendo alla violenza ed alla minaccia ed approfittando dello stato di bisogno degli stessi. Le indagini hanno puntualmente documentato come il caporale ed i complici non si limitassero al reclutamento ma sovrintendessero e controllassero i lavoratori imponendo orari e ritmi di impiego in violazione delle norme in materia di lavoro, riposi e sicurezza. Contestualmente all’esecuzione del provvedimento restrittivo, stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo di tre aziende e di tre mezzi utilizzati per il trasporto dei lavoratori irregolari per un valore complessivo stimato in 500.000 euro circa. L’operazione in argomento costituisce una delle prime applicazioni in campo nazionale del nuovo reato di “Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro” introdotto nel codice penale dalla L. 148/2011.
GLI ARRESTATI:
– MARE Alphonse, nato in Burkina Faso il 10.1.1973, residente a Villa di Briano (CE) in via Provinciale, di fatto domiciliato a Rizziconi (Re), fraz. Drosi, via Leonardo Da Vinci n. 1;
– GULLUNI Salvatore, nato a Gioia Tauro (Re) il 16.10.1976, ivi residente in via Deciman.l;
– GULLUNI Rocco, nato a Gioia Tauro (Re) il 22.5.1957, ivi residente in via Degli Oleandri n. 17;
– CARATOZZOLO Salvatore, nato a Gioia Tauro (Re) il 23.6.1961, ivi residente in via Cavour n. 98;
– PAOLILLO Gennaro, nato a Gioia Tauro (Re) il 3.7.1984, ivi residente in via Orione n.12;
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