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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 GENNAIO 2025

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Gioia Tauro, Ndrangheta sanità, Riefolo Mario Vincenzo “detto Enzo”, era l’uomo della cosca Piromalli negli appalti della azienda sanitaria reggina L'imprenditore gioiese è considerato l'uomo di fiducia di Antonino e Franco Madaffari oltre che gestore occulto della MCT. Ecco le pressioni sulla responsabile della farmacia dell'ospedale di Polistena

Gioia Tauro, Ndrangheta sanità, Riefolo Mario Vincenzo “detto Enzo”, era l’uomo della cosca Piromalli  negli appalti della azienda sanitaria reggina L'imprenditore gioiese è considerato l'uomo di fiducia di Antonino e Franco Madaffari oltre che gestore occulto della MCT. Ecco le pressioni sulla responsabile della farmacia dell'ospedale di Polistena

EMERGE IL RUOLO DI RIEFOLO MARIO VINCENZO “DETTO ENZO”. Ecco come lo descrive la direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria;

RIEFOLO Mario Vincenzo, con il ruolo di partecipe al locale di ndrangheta di Gioia Tauro,
nella componente vicina ai Piromalli e coi seguenti compiti:
– era uomo di fiducia di Madafferi Franco e Madafferi Antonino e gestore occulto della MCT,
società avente quale oggetto sociale la vendita di prodotti medicali;
– in qualità di partecipe, era a conoscenza dell’organigramma della cosca Piromalli-Molè, di ruoli
e gerarchie, dinamiche mafiose interne e sue evoluzioni; nonché messo a conoscenza degli esiti
delle interlocuzioni che la cosca Piromalli-Molè aveva con altre articolazioni territoriali della
ndrangheta.
Tra l’altro, in un’occasione, in epoca antecedente al febbraio 2018, prendeva parte ad un incontro
di ndrangheta con il capo della cosca di Polistena unitamente a Madafferi Franco e Madafferi
Antonino, quando gli esponenti dei Piromalli si rivolsero alla ndrina alleata per intervenire sulla
dottoressa Carmela Longo responsabile della farmacia di Polistena, che aveva fatto inizialmente
ostruzionismo, per ragioni di bilancio, a richieste di forniture di prodotti medicali commissionati
dall’ospedale di Polistena alla MCT;
– cooperò con Madafferi Franco ad “avvicinare” Rao Armando, segretario della dottoressa Longo
Carmela, attraverso Napoli Giuseppe, e tramite Gangemi Silvio, in rapporti con Galimi Michele,
coniuge della professionista, la dottoressa medesima;
– dava il suo supporto all’operatività dell’azienda MCT, sia pure non comparendo e, sfruttando al
pari degli altri soci, il fatto che fosse azienda mafiosa perché etero diretta dal capo Tripodi
Fabiano che si serviva in primis dell’altro socio occulto Madafferi Franco;
– grazie all’intercessione di Tripodi Antonio, rappresentando l’azienda mafiosa MCT, si accordò
unitamente a Madafferi Antonino, col direttore delle farmacie presidiarie dell Asp, dott. Giuseppe
Fiumanò, e con il dr Forte Domenico, medico in servizio presso l’ospedale di Polistena, per
forniture di cateteri picc e sterilizzanti, stilando un patto che prevedesse la corresponsione di
denaro e altre utilità per i sanitari coinvolti.
La quota da corrispondere al dr Forte era il 5% dell’importo della fornitura delle pompe per
infusione e relativi deflussori, che si aggiungeva al 2,5% del valore della fornitura dei catereri
picc; il dr Fiumanò fu “retribuito” con una somma di denaro di euro 2.000,00
– prendeva parte attiva alle frizioni interne all’azienda mafiosa MCT, schierandosi dalla parte dei
Madafferi e contro gli altri soci Cernuto, Antonino e Giuseppe, rei di rapportare tra l’altro
l’attività imprenditoriale e i suoi sviluppi commerciali al ramo familiare di Piromalli Gioacchino
detto l’avvocato e a Piromalli Girolamo detto Mommino;
4- si occupava unitamente a Madafferi Antonino della corresponsione delle tangenti ai sanitari che
si mostravano disponibili ad effettuare forniture di prodotti medicali alla MCT (dr Forte
Domenico, dr Fiumanò Giuseppe, dr Santo Cuzzocrea, dr Mamone Pasquale)