Gioia Tauro, nuova isola ecologica nel quartiere Fiume E' la proposta del Comitato Fiume che lunedì scorso ha convocato una conferenza stampa
di Caterina Sorbara
Lunedì pomeriggio a Gioia Tauro la presidente del Comitato Fiume, Maria La Scala e la sua vice Isabella Foti, hanno convocato una conferenza stampa in merito alla realizzazione di una nuova isola ecologica proprio al Quartiere Fiume.
Ecco cosa ha detto la presidente Maria la Scala:” Abbiamo convocato questa conferenza stampa in seguito ad un articolo pubblicato sulla Gazzetta del Sud in data 10 ottobre, dove l’ex sindaco di Gioia Tauro Renato Bellofiore chiedeva chiarimenti sul perché non sono partiti i lavori per la realizzazione di una nuova isola ecologica all’ex Mattatoio. Noi avevamo fatto una protesta nel mese di luglio, per non far realizzare questa discarica e l’attuale sindaco Giuseppe Pedà ha lottato in tutti i modi ed è riuscito a spostare il sito sulla Sp 111 su un terreno confiscato.
Pensavamo che il problema fosse chiuso, ma non è così”
Continuando ha detto: ”Un ulteriore scempio al nostro quartiere, una nuova condanna a morte, dopo il termovalorizzatore e il depuratore. Precisiamo che questo non è un attacco a Renato Bellofiore né a nessun altro, ma chiunque pensi che la discarica possa essere realizzata al Quartiere fiume, noi lotteremo affinchè la discarica non venga realizzata , lotteremo e ci incateneremo in 2000 e lo impediremo a tutti i costi”.
Alla Conferenza stampa, erano presenti, tra gli altri, anche Ramona Trunfio, membro del comitato e Pino Romeo esperto di ambiente che, ha ricordato la forte incidenza di malattie tumorali sul territorio, malattie che stanno aumentando vertiginosamente, provocando lutti e immenso dolore.
Il nostro parere e al contempo la speranza è che in futuro ci possa essere una raccolta differenziata spinta, centri di riciclaggio e, soprattutto che il termovalorizzatore venisse chiuso per sempre, insieme alle cosiddette isole ecologiche, anch’esse inquinanti.
Gli operai del termovalorizzatore potrebbero essere spostati nei centri di riciclaggio.
Un’utopia? Potrebbe diventare realtà se solo si volesse a tutti i costi.