Gioia Tauro, Pd propone reddito inclusione sociale Può essere finanziato riducendo le ingenti somme per gli eventi estivi e dalla promozione del 5 per mille
In un momento di grave crisi economica come quello attuale in cui sono
tantissime le famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà è
necessario effettuare delle scelte precise e dare un aiuto concreto alle
famiglie bisognose. Per questo motivo, il partito democratico di Gioia
Tauro, attraverso il suo gruppo consiliare, propone di creare un capitolo
nel bilancio comunale per l’istituzione del reddito di inclusione sociale.
I fondi necessari possono essere reperiti sfoltendo diverse voci presenti
nel bilancio, approvato dalla giunta comunale. Potrebbero per esempio
essere ridotte drasticamente le ingenti somme previste per finanziare gli
spettacoli e le manifestazioni estive.
L’ente potrebbe inoltre effettuare una campagna informativa per spingere i
cittadini a donare il cinque per mille dell’Irpef al comune di Gioia Tauro
garantendo che tutte le somme verranno utilizzate per finanziare il
reddito di inclusione sociale per contrastare la povertà.
Dall’esame del documento finanziario emerge inoltre che, contrariamente a
quanto più volte annunciato dalla maggioranza che guida la città, le
tariffe per i servizi dell’acqua e della spazzatura sono aumentate. Come
mai il servizio di raccolta differenziata e le royalties del
termovalorizzatore a Gioia Tauro non si trasformano in vantaggi economici
per i cittadini che sono costretti a pagare tributi sempre più alti?
Sono tanti anche i dubbi sulla reale capacità di riscossione degli stessi
tributi da parte dell’ente. La giunta comunale nell’ottobre del 2015 ha
avviato un progetto straordinario di recupero dell’evasione per riscuotere
13 milioni di euro. Il piano si concluderà il 31 marzo. Quanti di questi
soldi il comune ha effettivamente incassato?
Il Pd chiede infine che si proceda all’insediamento delle commissioni
consiliari, uno degli strumenti democratici previsti dallo statuto comunale
e che venga modificato l’articolo del regolamento che concede solo 10
giorni ai consiglieri per poter presentare emendamenti al bilancio.
L’avviso di avvenuto deposito in segreteria del bilancio comunale ha fatto
scadere i giorni a disposizione anche se non è stato rilasciato il parere
del collegio dei revisori dei conti e la delibera di giunta (numero 41 del
7 marzo) non è stata ancora pubblicata sull’albo pretorio. In tempi così
brevi e senza conoscere il parere dei revisori le funzioni dei consiglieri
appaiono gravemente limitate.
Il circolo del Partito Democratico di Gioia Tauro