Gioia Tauro, presentato progetto sulla legalità "Cosa vuol dire vivere da vero uomo" il titolo dell'iniziativa
di Caterina Sorbara
Sabato a Gioia Tauro, all’Istituto “Severi-Guerrisi” è stato presentato un progetto sulla legalità:”Cosa vuol dire vivere da vero uomo”. Progetto i cui protagonisti sono stati gli alunni delle classi II-III e IV D dell’indirizzo Chimica e materiali. Presenti: il preside dell’Istituto,Giuseppe Gelardi; il sindaco di Gioia Tauro, Giuseppe Pedà; il maresciallo Giuseppe Cerro, comandante dei carabinieri di Gioia Tauro;il capitano, Francesco Cinnerella; don Giovanni Battista Tillieci,parroco della chiesa San Gaetano Catanoso e la prof.ssa Rosanna Pedullà.
L’incontro è stato preceduto dall’esecuzione canora, da parte dei ragazzi dell’istituto gioiese.
Dopo i saluti del preside Gelardi e del sindaco Pedà che, si sono entrambi soffermati sull’importanza della tematica affrontata dai ragazzi ; la prof.ssa Rosanna Pedullà ha presentato il progetto.
“Questo lavoro è nato da un suggerimento di un alunno di seconda che un giorno mi ha domandato cosa volesse dire vivere da vero uomo. Purtroppo oggi,viviamo in un contesto difficile,molti sono i problemi che attanagliano le famiglie e i ragazzi sono abbandonati a loro stessi. Sono allo sbando. Da questi punti è partita l’idea del progetto. I ragazzi hanno lavorato tantissimo, sono state parte attiva del progetto, grazie anche alla collaborazione del capitano Cinnerella. Abbiamo affrontato tematiche importanti come per esempio: l’illuminismo,i filosofi, il sistema dei partiti, il problema dell’evasione fiscale, l’importanza di essere cittadini, la ndrangheta e tanto altro ancora”.
Subito dopo il pubblico ha visionato un video realizzato proprio dai ragazzi , dove sono stati inscenati: un uomo che picchia una donna, il drogato l’alcolizzato,gli atteggiamenti dei mafiosi, la figlia del mafioso,il bullo e quello che non rispetta l’ambiente, senza tralasciare anche i buoni esempi.
Una frase molto significativa ha preceduto il video:”I mafiosi non avrebbero cittadinanza se non ci fosse il potere politico e finanziario che gli permetterebbe di esistere”.
A seguire il parroco Tillieci, nel su intervento, si è soffermato sui buoni esempi e sull’importanza dell’avere il coraggio di non essere omertosi.
Ha concluso l’incontri il capitano Cinnerella che, si è soffermato sull’indifferenza, vero problema della legalità.
La legalità avanza,dove il cittadino non ottempera ai propri doveri. Bisogna agire con i fatti e non solo con le parole.