di Caterina Sorbara
Sold out ieri sera al Polteama di Gioia Tauro, per la Commedia “Natale in casa Cupiello” con Enrico Guarneri, per la regia di Antonello Capodici.
Evento che rientra nel programma “Luci della città”, fortemente voluto e organizzato dall’assessore alla cultura, Francesco Toscano.
La commedia in tre atti, scritta da Edoardo De Filippo, ha coinvolto e divertito il pubblico,grazie alla bravura, non solo del protagonista, ma di tutti gli attori, che recitavano in dialetto siciliano, anche se la commedia è napoletana.
Il primo atto si svolge alle ore 9 del mattino di un 23 dicembre. Siamo a casa di Luca Cupiello e Concetta e sua moglie, già in piedi a sbrigare le prime faccende domestiche nella casa priva di riscaldamento, svegliando contemporaneamente il marito).
Dopo essersi alzato e lavato con l’acqua gelida di un catino, Luca Cupiello come ogni Natale prepara con cura il presepe; la cosa lascia indifferente la moglie Concetta, presa dai problemi familiari, e il figlio Tommasino he con dispetto gli ripete che a lui il presepe non piace.
Luca assiste inoltre ai continui litigi tra il fratello Pasqualino e Tommasino, entrambi tendenti al furtarello casalingo.
Ninuccia, l’altra figlia, arriva improvvisamente a casa perché ha deciso di lasciare il marito Nicolino per l’amante Vittorio, scrivendogli una lettera d’addio. Di tutto ciò non viene detto nulla a Luca e solo Concetta, disperata, è al corrente del progetto della figlia, e, dopo un momentaneo mancamento, tanto fa che riesce a farsi consegnare la lettera.
La missiva capita nelle mani di Luca che, ignaro di tutto, la consegna proprio al genero, appena arrivato a casa, che viene così a sapere del tradimento della moglie.
Nel secondo atto, Concetta è riuscita a far riappacificare la figlia con il marito malgrado la famigerata lettera e tutto sembra andare per il meglio.
Concetta prepara la cena della vigilia di Natale, cena alla quale parteciperanno anche Ninuccia e Nicolino.
Nel frattempo Tommasino torna a casa accompagnato da un amico, che in realtà è Vittorio, l’amante di Ninuccia. La situazione si complica quando, a causa dell’insistenza dell’inconsapevole Luca Cupiello, Vittorio viene convinto a rimanere a cena. Trovatisi di fronte i due rivali si scontrano violentemente. Nicolino abbandona Ninuccia e Luca, resosi improvvisamente conto della situazione, ha un malore.
Nel terzo atto, sono passati tre giorni da quella tragica Vigilia di Natale e il terzo atto inizia con il protagonista a letto colpito da un ictus.
Il medico fa chiaramente capire che si tratta di un caso disperato; Luca Cupiello riesce solo a manifestare il desiderio di far riappacificare la figlia con il genero. Ma anche questa volontà positiva aggrava ulteriormente la situazione: nel delirio finale, Luca scambia Vittorio per Nicolino e fa riconciliare involontariamente i due amanti nel momento in cui arriva a casa il genero che vede tutto.
Tommasino, capita la gravità della situazione, gli dirà finalmente che il presepe gli piace.
Alla fine Enrico Guarneri, nel ringraziare il pubblico per la calorosa accoglienza, ha lodato l’amministrazione comunale, guidata dal dott. Giuseppe Pedà dicendo: “ Quando un teatro è chiuso è segno di morte, morte della cultura, ma quando un teatro si apre è segno di vita, di rinascita culturale. Questa sera a Gioia Tauro la cultura è rinata, è viva”.
Lunga vita al teatro, alle stagioni teatrali a Gioia Tauro.