Giordano: “Istituire il bilancio sociale”
redazione | Il 17, Feb 2013
“Presenterò, subito dopo il voto del 24/25 febbraio, la proposta di legge (già depositata presso la Segreteria Generale del Consiglio regionale)”
Giordano: “Istituire il bilancio sociale”
“Presenterò, subito dopo il voto del 24/25 febbraio, la proposta di legge (già depositata presso la Segreteria Generale del Consiglio regionale)”
“Presenterò, subito dopo il voto del 24/25 febbraio, la proposta di legge (già depositata presso la Segreteria Generale del Consiglio regionale) per l’istituzione da parte della Regione del ‘Bilancio Sociale’, alle categorie produttive, alle organizzazioni sindacali ed al mondo associazionistico”.
Lo afferma il consigliere regionale Giuseppe Giordano, che chiarisce: “Non è un’altra formula astrusa che s’aggiunge alle tante, magari con l’intento di prendere per i fondelli il cittadino nella rendicontazione del danaro pubblico da parte delle Istituzioni. Con il ‘Bilancio Sociale’ – spiega Giordano – non ci sarebbe più l’arzigogolare confusionario e sospetto del tradizionale documento contabile a cui quarant’anni di regionalismo decisamente deludente ci ha abituati, un documento contabile in cui c’è di tutto e di più, e poi, ogni volta, non si sa mai che fine abbiano fatto le risorse utilizzate e, peggio ancora, non si sa mai se dall’utilizzo delle risorse i cittadini abbiamo avuto benefici e se sì quali”. Ancora Giordano: ” Finalmente, la Regione, dotandosi del ‘Bilancio Sociale’ dovrebbe descrivere, con assoluta trasparenza, quali obiettivi intende perseguire e quali risultati, di conseguenza, sono stati conseguiti impiegando i soldi dei contribuenti. Soltanto così, si garantisce il diritto alla partecipazione dei cittadini e si rompe il muro che separa la politica dalla società civile. A mio avviso occorre avere il coraggio di dire basta ai bilanci oscuri e quasi fatti apposta per confondere le idee e consegnare un potere di manovra decisamente importante a tecnici avvezzi ad espedienti il più delle volte poco chiari e ad amministratori poco rispettosi dei criteri di buona gestione della cosa pubblica”. La relazione alla proposta di legge chiarisce ulteriormente: “Il ‘Bilancio Sociale’ è lo strumento attraverso il quale un’organizzazione vuole rendere conto dei valori e delle attività svolte, rendendo trasparenti e comprensibili all’esterno le priorità e gli obiettivi, le azioni/interventi programmati e realizzati, le risorse impiegate e i risultati raggiunti, dando così la possibilità ai destinatari di formulare un proprio giudizio sull’attività posta in essere e sulla sua affidabilità nel rispettare gli impegni presi. A differenza dei documenti di bilancio tradizionali previsti da obblighi di legge e rivolti soprattutto agli organi di controllo, il ‘Bilancio Sociale’ rappresenta un atto volontario, finalizzato ad instaurare un rapporto comunicativo e/o di legittimazione con i propri interlocutori, nei confronti dei quali si rivolge”. Secondo Giordano : “L’adozione del ‘Bilancio Sociale’ nelle amministrazioni pubbliche è stimolata proprio dalla difficoltà, tipica dei documenti di bilancio ufficiali. Sintetizza l’esigenza politica ma anche culturale e improntata al massimo rispetto dei diritti dei cittadini di fornire un’adeguata rappresentazione dei risultati reali prodotti dall’amministrazione, in termini di quantità e qualità dei bisogni soddisfatti”.
Negli articoli che danno sostanza all’iniziativa legislativa, si spiega che “i decisori politici dovrebbero operare una esplicitazione degli obiettivi non generica e quanto più misurabile possibile. Nel processo di rendicontazione, infatti, la descrizione degli obiettivi in modo chiaro e quantificabile influisce sulla possibilità di monitorarne e valutarne con maggior facilità il raggiungimento. Al fine di uniformare i processi di rendicontazione sociale, sia dal punto di vista dell’elaborazione tecnica che dell’analisi dei dati da cui scaturiscono i relativi documenti, l’articolo 4 individua le linee guida, incentrate su alcuni criteri cardine tra cui quello della volontarietà dell’adozione degli strumenti di rendicontazione e quello della gradualità nell’introduzione dei processi di rendicontazione, per indurre la pubblica amministrazione che adotta il ‘Bilancio Sociale’ ad essere estremamente puntuale”.
La proposta di legge, ancora, prevede che “la Giunta regionale rediga un rapporto annuale sulla rendicontazione sociale allo scopo di fornire un’analisi dei processi messi in atto dai vari enti regionali, ma anche una base per la valutazione della loro efficacia in relazione alle finalità proprie della presente legge”.
redazione@approdonews.it