REGGIO CALABRIA – “Fatico a comprendere la disparita’ di
trattamento con cui la Regione affronta il pagamento delle somme dovute ai
professionisti che hanno prestato la loro opera a favore dell’ente. Non
puo’ essere ignorata la denuncia del giornalista Giuseppe Meduri, che non
riesce ad ottenere il risarcimento spettante a seguito dalla sentenza del
giudice del Lavoro di Catanzaro, che ha condannato la Regione al pagamento
delle indennita’ previste dal Contratto nazionale di lavoro giornalistico”.
Lo afferma, in un comunicato, la consigliera regionale Wanda Ferro.
“L’oggetto del contendere – aggiunge – riguardava il mancato adeguamento
del contratto dei giornalisti in servizio presso l’ufficio stampa della
Giunta a quello dei colleghi del Consiglio regionale, per come previsto
dalla legge. Una sentenza che, tra l’altro, fa da apripista agli altri
giornalisti dipendenti dell’Ufficio stampa della Giunta regionale nella
passata legislatura i quali, trovandosi nella stessa posizione, hanno gia’
fatto ricorso. E’ evidente che la volonta’ di sostenere ad ogni costo il
giudizio da parte degli uffici regionali ha creato un danno alle casse
dell’ente, e quindi ai cittadini, e lo scenario rischia di ripetersi se si
proseguira’ sulla strada del contenzioso anche nei confronti degli altri
giornalisti ricorrenti. In ogni caso non si comprende per quale ragione, a
distanza di mesi, gli uffici regionali non intendono ottemperare al
dispositivo del giudice, esponendosi a nuovi costosi procedimenti
giudiziari. Eppure non registriamo particolari resistenze rispetto al
riconoscimento di debiti fuori bilancio che riguardano gli onorari di altri
professionisti che, al contrario, ottengono soddisfazione in tempi rapidi.
Una questione che ho sollevato anche in Consiglio regionale, chiedendo
l’invio delle pratiche per le verifiche previste dalla legge da parte della
magistratura amministrativa, contestando il riconoscimento di soltanto
alcuni debiti fuori bilancio, e chiedendo una ricognizione di tutte le
situazioni pendenti, in modo da dare uguale dignita’ a tutti coloro che
hanno assicurato le loro prestazioni professionali all’ente regionale”.
“Non e’ accettabile – dice ancora Wanda Ferro – che ci siano dei
professionisti che, dopo un’intensa esperienza lavorativa al servizio
dell’amministrazione, e non dei suoi organi politici, si trovano costretti
a proseguire la loro qualificata attivita’ professionale fuori regione a
causa di una burocrazia che sembra mascherare con la discrezionalita’ un
vero e proprio ostracismo nei confronti di chi non e’ nelle grazie proprie
o di chi governa”.