Giornate dell’idrologia: Gabrielli, capo della Protezione Civile, apre all’Unical l’evento Piani di gestione e sistemi di early warning per la mitigazione del rischio idrologico, idraulico e idrogeologico. Appuntamento per il 26-27-28 novembre
L’Università della Calabria ospiterà dal 26 al 28 novembre le Giornate dell’Idrologia, organizzate dalla Società Idrologica Italiana, presieduta dal prof. Ezio Todini, insieme al CAMILab dell’Università della Calabria. Il meeting ha cadenza annuale ed è ormai diventato l’evento nazionale più importante sui temi delle risorse idriche e della difesa dai rischi idrogeologici.
Quest’anno le Giornate sono dedicate a “Piani di gestione e sistemi di early warning per la mitigazione del rischio idrologico, idraulico e idrogeologico”. Sono previste due sessioni e una tavola rotonda che vedranno la partecipazione di ricercatori e tecnici provenienti da tutte le principali Università italiane, dal CNR, da numerose Autorità di Bacino (Po, Tevere, Arno, Campania centrale, Calabria, Basilicata, Alto Adriatico, ecc), da Agenzie Regionali di Protezione Ambientale, dall’ISPRA, dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, da Uffici Regionali di Protezione Civile, dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Geologi, dal WWF.
I lavori si svolgeranno a partire dalle ore 14:30 del 26 novembre nei locali del Piccolo Teatro dell’Università della Calabria, dove sarà allestita anche una rassegna di poster.
L’Università della Calabria sarà presente con numerose relazioni di ricercatori del CAMILab, laboratorio del DIMES, Centro di Competenza del Dipartimento di Protezione Civile, membro dell’International Consortium on Landslides (ICL). Le strutture tecniche della Regione Calabria saranno presenti con relazioni dell’Arpacal, del settore Protezione Civile, dell’Autorità di Bacino Regionale.
Sarà un’occasione importante per analizzare i dissesti idrogeologici che stanno tormentando il nostro Paese e per cercare di mettere a fuoco le strategie più idonee per ridurre i rischi che anche nella nostra regione sono diventati davvero insostenibili.