Girifalco, Cristofaro fa il punto sulle imposte comunali Il sindaco del comune catanzarese, in una nota, chiarisce ai cittadini costi e quote di Tasi e Tari
GIRIFALCO – «Parlare di numeri non è mai facile. Soprattutto se i numeri sono associati alle tasse. Farlo, però, in maniera strumentale rischia di diventare una brutta cosa. Confondere i cittadini, inondarli di messaggi sbagliati, stravolgere l’informazione: ebbene tutto questo è un danno. Un’offesa all’intelligenza dei girifalcesi. La maggioranza di governo non ha alcuna intenzione di tradire le aspettative dei cittadini. Anzi. L’auspicio dell’intera squadra è quello di attuare il programma e andare oltre lo stesso. Chiedere, pretendere che ciò avvenga in poco meno di 60 giorni è ridicolo. Soprattutto per chi vanta una lunga “carriera” nella pubblica amministrazione.
Ma come più volte dimostrato, noi, amiamo parlare dei fatti. Ed i fatti venuti fuori dall’ultimo Consiglio comunale parlano di tasse invariate. Per oggi. In futuro, forse, quando l’amministrazione non dovrà sprecare il 90 per cento della sua attività a rimediare ai danni del passato, sarà possibile ragionare e diminuire le imposte. Per il momento chi amministra è costretto, principalmente, a rimettere insieme i cocci di una struttura a pezzi.
Ma andiamo avanti.
Per i tanti girifalcesi interessati a conoscere i dati e non i commenti dei tanti (improvvisati) economisti del web, forniamo una sintesi delle delibere approvate nel corso dell’ultimo Consiglio comunale.
Determinazione della misura annua degli interessi sugli omessi o ritardati versamenti dei tributi: il Comune può decidere di aumentarla di 3 punti, invece l’amministrazione ha deciso di lasciarla ad un tasso pari allo 0,5 per cento;
Tari: il Comune ha cercato di prevedere, voce per voce, il costo complessivo del servizio. Il costo totale è di 676mila euro. Ovviamente si tratta di un costo stimato ma è, comunque, rimasto pari all’incirca di quello dell’anno scorso. E’ rimasto lo stesso perché il contratto con la ditta che si occupa della raccolta rifiuti è ancora in atto. La scadenza dello stesso è fissata per novembre. E’ evidente che, essendo la ditta la stessa dello scorso anno, i costi non possono essere variati. L’onere totale è, ad ogni modo, dato principalmente da due costi: quello accennato e relativo alla ditta e quello dello smaltimento dei rifiuti – quota da pagare alla Regione. Considerato che quello della ditta non si può toccare, le tariffe per ogni tonnellata di rifiuto sono imposte dalla Regione. Nel 2015 la Regione ha aumentato le tariffe del 60 per cento per i rifiuti indifferenziati, passati precisamente da 79,09 euro a tonnellata a 147 euro a tonnellata. L’organico è aumentato del 96 per cento: da 47.30 a tonnellata a 92,61 euro. Il costo totale si compone di altri costi aggiuntivi quali costi amministrativi e costi d’uso del capitale.
Il costo totale è rimasto uguale allo scorso anno. Questo perché l’ente prevede che la quantità di indifferenziata si abbatta producendo meno indifferenziata.
Determinato il costo e consapevoli che la legge dice che il costo della Tari può essere coperto solo ed esclusivamente con l’entrata dell’imposta stessa, il Comune individua le tariffe della Tari che, per i motivi sopra detti, restano pressoché invariate.
Imu: Anche l’Imu è rimasta invariata. Precisamente le tariffe sono per l’abitazione principale e pertinenze pari a zero tranne che nel caso in cui l’abitazione è un’abitazione di lusso. Per quanto concerne, invece, i terreni agricoli, essendo Girifalco un paese montano, la legge prevede il non pagamento dell’Imu.
Su tutti gli altri immobili ed aree fabbricabili si applica lo 0.76 per cento. C’è una particolarità: per gli immobili di categoria D – destinati alle attività produttive – si paga l’1.06 per cento.
Tasi: anche questa imposta è rimasta invariata. Le aliquote sono: 2.5 per mille sull’abitazione principale e pertinenze tranne quelle di lusso; le aree fabbricabili e gli immobili di categoria D sono esenti; per tutti gli altri che non rientrano in queste categorie l’1 per mille.
Ma non è tutto. E’ utile sottolineare e ribadire altri due passaggi. Il primo riguarda la scelta di valorizzare alcune risorse interne al Comune: da ottobre 2015 è stato, infatti, previsto il passaggio a 24 ore settimanali per i quattro lavoratori, attualmente part time con 18 ore.
Il secondo passaggio riguarda, invece, il fatto che, da gennaio 2015, trova applicazione per la redazione del bilancio preventivo, un nuovo principio secondo il quale entrate e spese vanno iscritte in bilancio se ricorrono determinate condizioni. Questo ha comportato, tra l’altro, l’introduzione in bilancio di una voce rilevante, denominata “fondo crediti di dubbia esigibilità” nella parte della spesa del bilancio. Questa voce di spesa, nel 2015, è pari a 81mila euro circa: un fattore, quest’ultimo, che ha anche esso, inevitabilmente, inciso sulla definizione delle imposte».