Giù le mani dai bambini! 6 milioni di bambini maltrattati tra le mura domestiche
Prefazione. “La vita è una fiamma che via via si consuma, ma che riprende fuoco ogni volta che nasce un bambino”
I bambini maltrattati in Italia sono 6 milioni! Gli abusi perpetrati, secondo il rapporto Cesvi (Cooperazione e Sviluppo onlus), sui minori tra le mura domestiche. Una grave e seria emergenza sociale, se si pensa pure che “per ogni caso denunciato, nove non vengono alla luce”.Parlare di bambini e di minori in genere comporta sempre delle grandi responsabilità e le parole che si esprimono devono essere sempre soppesate dalla bilancia della dignità, proteggendoli. Purtroppo il nostro paese non è immune a tali drammi, e leggendo le pagine del Corsera sembra che il problema sia addirittura sottostimato. Secondo la Cesvi i cosiddetti “fattori di rischio” sono la povertà, il basso grado di istruzione e il consumo di alcol e droghe, così come per sopperire a queste lacune non vi siano dei servizi assistenziali sufficienti. “I bambini sono senza passato ed è questo tutto il mistero dell’innocenza magica del loro sorriso”, dice Kundera, ma molte volte non è così perché le conseguenze di un “maltrattato” può avere conseguenze anche per il futuro, incidendo in esso un “marchio” indelebile nell’anima che difficilmente riuscirà a scrollarsi o meglio, a dimenticare. Divenendo così un “circolo vizioso”, perché “chi cresce vittima di abusi ha infatti maggiori probabilità di diventare violento”. «Gli ex bambini maltrattati sono adulti con un pesante fardello di dolore e spesso scaricano sui figli il proprio disagio. Si viene a generare così un circuito vizioso intergenerazionale, che solo un intervento esterno, ad esempio quello dei servizi pubblici, può interrompere», e le percentuali sono terribili. In Italia, “il 47,1% dei bambini maltrattati è vittima di grave trascuratezza materiale e affettiva, il 19,4% ha assistito a episodi di violenza, il 13,7% ha sofferto di abusi psicologici, il 6,9% ha subito un’aggressione e il 4,2% abusi sessuali”. E nelle carenze assistenziali, c’è una forte disparità tra Nord e Sud, “Maglia nera per la Campania che si colloca in ultima posizione, al 20esimo posto sia per contesto che per servizi. Seguono Calabria, Sicilia, Puglia, Basilicata e Molise. Male anche l’Abruzzo e il Lazio”. La famosa Convenzione dell’Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nel testo del 1989 veniva scritto, «Ogni bambino ha diritto alla vita, al nome, a una famiglia, alla sua identità». È così dev’essere, ma nelle condizioni sociali già descritte, purtroppo la carenza è drammatica. i bambini, i minori dovrebbero avere un concetto morale di protezione universale, ma molte così non è perché anche in quei luoghi, oltre alle mura domestiche, ci sono dei casi pietosi e imbarazzanti. Basti pensare alla questione pedofilia nella chiesa, l’omertà che in molti contesti predomina quando invece dovrebbero essere i primi a denunciare e prim’ancora proteggere un minore. Ricordo le parole, a mio avviso, ambigue del presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco quando nel 2014 affermò che, “Niente obbligo di denuncia degli abusi per rispetto delle vittime”, ma rispetto di che? In quanto “l’obbligo morale e più forte dell’obbligo giuridico”, ma è o non è anche un obbligo morale nel rispetto delle istituzioni denunciare un pedofilo che abusa sui bambini o un sacerdote che pratica prostituzione minorile per vezzo patologico? Decisamente sì! Ma è un discorso che affronterò in maniera più ampia nei prossimi giorni in quanto tale argomento prevede un approfondimento più circostanziato insieme ad altre tesi del vaticano con annesse omissioni e ahimè “coperture”.