Giustizia per Anna Maria Scarfò, confermate le condanne per i 5 aguzzini La Cassazione ha confermato le condanne nei confronti dei cinque imputati accusati di aver ripetutamente violentato e stuprato la giovane di San Martino di Taurianova
TAURIANOVA – Tutti colpevoli. E’ arrivata nella tarda serata di ieri la conferma della Corte di Cassazione, delle condanne inflitte nel 2013 dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, agli aguzzini di Anna Maria Scarfò, la ragazza di San Martino di Taurianova, vittima di continui stupri e violenze denunciate nel 2002. I giudici della Suprema Corte hanno dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato dai legali degli imputati, confermando così la pena di 7 anni di reclusione per Maurizio Hamanan, Antonio Cianci, Antonino Cutrupi, Giuseppe Chirico e di 7 anni e 8 mesi per Fabio Piccolo.
La vicenda di Anna Maria Scarfò, assistita dall’avvocato Rosalba Sciarrone, è stata caratterizzata da abusi e violenze che hanno avuto inizio nel 1999 a San Martino, piccola frazione del Comune di Taurianova. All’epoca la giovane aveva appena 13 anni. Nel 2002, quando il branco chiese di coinvolgere anche la sorella più piccola in quella spirale di perversione e violenza, la Scarfò decise di dire basta e raccontare tutto ai carabinieri. Da allora iniziò un altro calvario, fatto di privazioni e sofferenza, con l’assegnazione di un programma di protezione ed il trasferimento in una località segreta. Quello di ieri è il secondo processo in cui vengono riconosciuti colpevoli dei soggetti facenti parte del “branco” che ha ripetutamente abusato di Anna Maria Scarfò. Nel 2007 un’altra sentenza della Cassazione aveva condannato sei persone riconosciute come responsabili degli abusi sulla ragazza.