Giustizia, Rapani: «Carcere di Corigliano Rossano sovraffollato e Polizia penitenziaria in forte deficit» Il senatore di FdI ha fatto visita alla casa di reclusione, incontrato il direttore ed i rappresentanti del corpo
CORIGLIANO ROSSANO «Nel corso di un cordiale incontro con il direttore della casa di reclusione di Corigliano Rossano, Maria Luisa Mendicino, ho potuto constatare la realtà carceraria ed ascoltare le grandi difficoltà che quotidianamente affrontano le donne e gli uomini del corpo di Polizia penitenziaria».
È quanto dichiara il senatore Ernesto Rapani, membro della Commissione Giustizia, che nella giornata giovedì 5 gennaio ha fatto visita al polo penitenziario di Corigliano Rossano.
«Ho accertato la grande dignità con la quale sono trattati i detenuti e le attività che possono svolgere all’interno della casa di reclusione – spiega il parlamentare – che vanta importantissimi laboratori in cui vengono impiegati dei detenuti come quello di falegnameria, con strumentazioni all’avanguardia ma purtroppo sotto utilizzato, e quello di ceramica. Il carcere di Rossano presenta anche un importante offerta didattica, con la possibilità di frequentare le scuole di ogni grado fino all’Università, grazie ad un protocollo d’intesa con l’Unical».
«Non mancano, però, i problemi. Ad oggi la casa di reclusione costruita nel 2000 è sovraffollata. Ospita una popolazione di 305 detenuti a fronte di una capienza di 263. È composta da un reparto media sicurezza che custodisce 74 detenuti, un reparto alta sicurezza AS2 strutturato su due piani detentivi che ospita, al momento, 8 detenuti ristretti per reati attinenti al terrorismo di matrice islamica, ed un reparto alta sicurezza AS3, su tre piani, con 215 detenuti, tutti reclusi per pene definitive sopra i cinque anni, molti dei quali ergastolani e pluriergastolani ed in regime di 41 bis».
«Per tutti questi detenuti – spiega Rapani – la pianta organica della Polizia penitenziarie è fortemente inadeguata. Prevedrebbe 153 unità ma sono solo 66 i poliziotti penitenziari disponibili alla turnazione, compresi il comandante e gli ispettori. Appare, dunque, evidente il vulnus che esiste sotto il profilo della sicurezza anche per via dei tanti detenuti affetti patologie psichiatriche ed il grave sovraccarico di lavoro su un personale che si caratterizza per la sua anzianità di servizio».
«Dei problemi della casa di reclusione di Corigliano Rossano me ne farò carico – conclude il senatore Ernesto Rapani – riferendone alla Commissione Giustizia, della quale faccio parte, al sottosegretario Andrea Delmastro e al Ministro Nordio».