Gli agenti della Polizia penitenziaria del carcere di Lamezia rifiutano la mensa per protesta
redazione | Il 25, Mag 2012
Secondo la nota diffusa dal Sappe, l’astensione dalla consumazione dei pasti, sarebbe dettata “dalle gravi criticità in cui il personale è chiamato a svolgere la sua attività”
Gli agenti della Polizia penitenziaria del carcere di Lamezia rifiutano la mensa per protesta
Secondo la nota diffusa dal Sappe, l’astensione dalla consumazione dei pasti, sarebbe dettata “dalle gravi criticità in cui il personale è chiamato a svolgere la sua attività”
(ANSA) – LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Il personale della Polizia penitenziaria del carcere di Lamezia Terme ha reso noto, con un comunicato diffuso dal Sappe, di avere deciso di effettuare l’astensione dalla consumazione dei pasti dalla mensa obbligatoria di servizio. “L’iniziativa – si afferma nella nota – è stata intrapresa per protestare contro le gravi criticità in cui il personale è chiamato a svolgere la sua attività, che lo costringono, tra l’altro, ad effettuare, oramai da due mesi, un servizio di piantonamento di un detenuto in una struttura sanitaria senza la possibilità di consumare il pranzo e la cena e con l’organizzazione di turni di servizio di quasi nove ore”. “Purtroppo – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Damiano Bellucci, segretario nazionale – a distanza di tempo nessuna iniziativa risulta assunta dall’amministrazione penitenziaria, sia a livello locale che regionale per permettere l’organizzazione dei servizi sui quattro quadranti orari e, quindi, su sei ore, come previsto dagli accordi vigenti e per permettere al personale impiegato la consumazione del pasto. E’ in atto una violazione dei diritti del personale impiegato nel servizio di piantonamento che si aggiunge alle altre criticità operative dell’istituto penitenziario lametino, sempre interessato da un notevole sovraffollamento di detenuti”.
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